I 5 pensieri post Napoli-Juventus
I 5 pensieri post Napoli-Juventus
Al Maradona quelli che la ritengono “La partita”, si deliziano con una vittoria in rimonta e contro una Juventus priva di idee. Riviviamo il match con i classici 5 pensieri post partita.
Continuità; è questa la parola d’ordine, un fattore che dovrà essere un imperativo fino a Marzo. In quei mesi si tirano le somme e non a metà settembre con gli sproloqui. Il Napoli negli scorsi hanno ha peccato di continuità, e dove in un campionato come questo c’è equilibrio la continuità sarà un fattore cruciale.
Anguissa domina; si fa presto a fare i proclami, se ne leggono di tutti i colori. Mi ricorda Pogba, a me invece Vieira, ad altri ancora Gullit. Ciò che si desume dall’esordio del Camerunense è la duttilità in entrambe le fasi e la caparbietà che unite ad una buona condizione fisica, potrebbero aver portato un ottimo giocatore all’ombra del Vesuvio.
Spalletti lo stratega; al mister gli vogliamo bene a prescindere perché è schietto e ci ha preso a cuore ma ieri le sue scelte sono state cruciali nel secondo tempo. Dopo i primi 45′ mette Ounas fisso su Locatelli che da quel momento non gioca più. Alza Mario Rui ed abbassa Di Lorenzo. Pressione costante e costruzione sulle fasce.
Nel segno di Kalidou; l’attaccamento alla maglia è unico nel suo genere, da come ha dimostrato al ritorno dalle nazionali. Il senegalese per l’ennesima volta si dimostra bestia nera della Juventus e dalle energie del pubblico trova la forza e la reattività per spingere il pallone in rete. L’esultanza dice tutto, kalidou si è ripreso Napoli e il Napoli con forza.
Uno spettacolo troppo caro; aldilà delle misure di contenimento della pandemia, i tagliandi di ieri erano eccessivamente cari e il pubblico purtroppo ieri si aggirava al di sotto dei presenti del match col Venezia. Perché in un anno del genere e dopo tutto questo tempo, neghiamo alla gente la possibilità di assistere a una vittoria come quella di ieri?
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