I 5 pensieri post Napoli-Az Alkmaar

Il match di ieri ha sancito la prima vera sconfitta sul campo degli azzurri, che forse hanno affrontato in maniera leziosa gli Olandesi decimati dal Covid ma ben compatti in campo. Da qui non ci resta che trarre le conclusioni con i classici 5 pensieri del day after.

Gattuso la voce guida; il “bello” dello stadio vuoto è il poter sentire il rumore della rete gonfiarsi e la voce dei protagonisti.  La cosa più impressionante in tal guisa è la voce di Gattuso,  chiama costantemente Lozano, lo guida, si cala nei suoi panni e gli detta i movimenti, una vera simbiosi.

Nati dal 4-4-2 e morti nel 4-4-2; le notti d’Europa azzurre fino ad un anno fa erano contraddistinte dal 4-4-2 anche se camaleontico. Un modulo che ha portato tante soddisfazioni agli azzurri come vittoria con il Liverpool al San Paolo. Ieri invece compattezza e organizzazione di un atipico 4-4-2 olandese ci hanno matato.

Terzini in abbondanza; Malcuit e Ghoulam reintegrati e provati anche esterni, Di Lorenzo una conferma,  Hysaj e Rui umili gregari. Questo è quanto emerge da quello che molti ritenevano un reparto da potenziare. L’ultima smentita arriva dall’ottima prova di Mario Rui. Abbiamo tanti terzini e il mister ci ha visto lungo.

Fabian sulle orme di Redondo; Lele Adani ieri ha paragonato Fabian al mediocampista che in maglia Real Madrid ha fatto e ha dato tanto. Sarà un po una frecciata con vista mercato? Oppure una semplice osservazione tattica? Fatto sta che Fabian sta trovando quadratura e costanza e nel 4-2-3-1 nonostante la partita di ieri sembra davvero essersi collocato perfettamente.

Umiltà e concentrazione; ecco quella che è mancata ieri. Bisognava continuare a pensare di aver vinto sabato per demeriti dell’Atalanta. Invece no , ieri siamo scesi in campo specchiandoci e in maniera leziosa. Testa bassa e pedalare senza dimenticare che siamo un gruppo che lo scorso anno non si è qualificato in Champagne League.

Daniela Villani

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