I 5 pensieri post Napoli-Atalanta

Si è giocato ieri il primo atto della semifinale di andata della Tim Cup, allo Stadio Maradona Napoli e Atalanta non si fanno male e lasciano ai nostri 5 pensieri uno scialbo 0-0.

Bakayoko massacrato in campo e fuori; ci limitiamo a riprendere quanto scritto nelle pagelle post partita dai principali quotidiani nazionali . 5 per la Gazzetta dello Sport : “Dalle sue parti c’è un buco di venti metri, dove Maehle e De Roon hanno campo libero per far male”. Stesso voto, 5, per il Corriere dello Sport: “Primo tempo di sola sofferenza difensiva, ripresa anonima”. Non cambia il giudizio del Corriere della Sera che valuta 5 la prova del ex Chelsea: “Perde due palle velenose e deve ringraziare il suo portiere”. Dal nostro canto, lo abbiamo difeso, lo abbiamo elogiato e lo abbiamo atteso ma ora è chiaro e palese che il franco-ivoriano stia faticando e non poco, non tanto per questioni tattiche ma per quanto concerne la condizione, il calciatore tanto voluto prima della parentesi al Napoli, lo scorso anno aveva solamente giocato 20 partite, tutte nella prima parte di stagione. Ad oggi forse paga i forti carichi e i ritmi serrati, perchè è ineccepibile vederlo camminare in campo e addirittura appannato nei movimenti che gli sono valsi tanti svarioni.

Bicchiere mezzo pieno ; è il dilemma che accompagna il Napoli dopo il triplice fischio. Bene, analizziamo in maniera coerente il risultato, partendo dal presupposto che non è una partita secca bensì giocata su 180 minuti, considerando la squadra corta a causa degli infortuni, si è preferito snaturare il proprio gioco per non subire quella che ad oggi è una delle squadre più in forma. Si sarà pure vero che si giocava in casa e tra le mura amiche ci si fa rispettare ma se tra una settimana a Bergamo, il Napoli dovesse vincere o pareggiare con gol , sarete tutti quanti a rimarcare l’atteggiamento di ieri e a gioire di questa partita. Ad ora bicchiere mezzo pieno, tra una settimana scopriremo se ci saremo ubriacati di vino buono o di vino “di cartone”.

Difesa a 3 questa sconosciuta; eppure Antonio Conte sia alla Juventus che in Nazionale ne ha fatto un marchio di fabbrica, eppure Pep Guardiola continua a proporla e approfondirla, eppure in Serie A ben 8 squadre utilizzano la difesa a 3. Strano ma vero solo quando il Napoli decide di varare questa scelta tattica nei pensieri di tutti i tifosi e di tutti i giornalisti c’è confusione, si grida alla mancanza di identità tattica, invito tutti a vedere quanti moduli il City di Guardiola cambia in corso d’opera , magari vedrete Fernandinho fare il play basso tra i due centrali e come per magia si passa al 3-4-3. Ieri si è letto e sentito di tutto ma lasciate fare l’allenatore a chi lo fa di mestiere a tutto il resto c’è Football Manager.

Insigne mentalmente distrutto; Il capitano dal rigore sbagliato contro la Juventus non si è più ripreso, questa cosa ci rattrista e un pò diventa un campanello d’allarme. Forse Lorenzo necessita di riposare un pò , nonostante la tenuta fisica sia ecccellente e su questo nessuno può negarlo ma ieri, Lorenzo è stato mentalmente assente. Lampadina spenta e necessità di ritrovarsi quanto prima, senza pressioni, solo così l’esame di maturità di cui parlavamo tempo fa sarà superato con ottimi voti.

La squadra è col mister la città no; Hysaj prima e Ospina poi nel post partita hanno espresso vicinanza al mister sia tatticamente che umanamente. Tutto ciò si scontra con quanto si legge e si sente in città; Sarri e Benitez su tutti i muri e tutte le bacheche social. Il tweet di ADL l’ennesima caduta di stile, forse i calciatori lo hanno capito anche loro, si schierano col mister a cui devono tanto innanzitutto sotto il profilo umano. Questa maledetta riconoscenza e questo maledetto rispetto che nessuno conosce, questa mancanza di obiettività e di realismo non ha fatto altro che distruggere un tecnico ed una squadra. A furia di cattivi pensieri e poca coerenza caro Napoli e caro Rino quanto vi stanno maltrattando.

Appuntamento al prossimo post partita per il classico appuntamento con i 5 pensieri del day after.

Ciro Morra

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