I 5 pensieri post Juventus-Napoli

Non c’è stata la nebbia ieri al Mapei Stadium ma forse c’è stata nei pensieri degli azzurri che non sono riusciti a vincere la seconda finale della gestione Gattuso. Ripercorriamola col classico appuntamento dei 5 pensieri del giorno dopo.

Questione di episodi; le finali sono cosi purtroppo, bisogna che un insieme di fattori coincidano. Fortuna, scaltrezza, cinismo e cattiveria forse era più facile chiedere la pace nel Mondo, invece che questi 4fattori fossero dalla parte degli azzurri. Le occasioni il Napoli le ha anche avute ma forse questi 4 fattori sono importanti quanto i quattro elementi comuni a tutte le cosmogonie.

Chi di rigore ferisce…. di rigore perisce e Insigne lo sa fin troppo bene. Siamo obiettivi e lucidi in questi pensieri rivolti al capitano. Lunedi abbiamo elogiato la sua prestazione e il suo splendido momento di forma, bene però va fatta una distinzione tra la condizione e quello che Lorenzo può essere o meglio ancora è. Lorenzo è un patrimonio del calcio italiano e della città non ci piove ma il suo problema più grande è la consapevolezza dei propri mezzi e la voglia di andare contro le pressioni. Si! E’ vero Roberto Baggio ha sbagliato un rigore 10 volte più pesante ma chiedetelo ai vostri genitori o ai vostri ricordi di come il Divin codino vinceva le partite da solo o tirava dal cilindro la giocata nel momento più difficile. Caro capitano sei rimandato al prossimo esame per diventare un fuoriclasse ma saremo sempre li a sostenerti.

Alla fine ha vinto la paura; quella del Napoli di esagerare e di prendere campo, quella della Juventus di non sbagliare e di non fare peggio di quanto fatto qualche giorno prima. In campo si è visto un atteggiamento per nulla da finale, due squadre contratte e brutte, cosi brutte che Fiorentina – Genoa del Maggio 2019 fu una serata di Gala.

E’ colpa di; fermi tutti non siamo su Among Us ma è una semplice partita di calcio. Non bisogna per nessuna ragione cercare l’impostore e tanto meno puntare il dito. Dopo ieri tutti sono al banco degli imputati perchè non ci si può più affidare a folate e sprazzi, la classifica è rosea, l’infermeria va via via svuotandosi e non ci si aspettava una performance cosi opaca. Testa bassa e umiltà, senza farsi passare chissà quali pensieri di chissà quale harakiri ripartiamo dal Campionato.

Diego un uomo al comando; si salva solo lui dopo ieri, quello che a detta di molti doveva andare via già la scorsa estate e invece è ancora qui. Il ragazzo teutonico ancora una volta ha dimostrato qualità e quantità, lavorando e correndo senza sosta e salvando la faccia per tutti. Si propone in avanti e cerca anche di mettere una toppa quanto Bakayoko va decisamente in difficoltà. Domenica chiediamo 11 Diego Demme in campo.

Ciro Morra

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