I 5 pensieri post Hellas Verona-Napoli

Verona amara peggio di Waterloo, Il Napoli ieri cade in maniera Napoleonica nel peggiore dei modi. Gli azzurri in campo senza pensieri e idee alzano un immenso polverone. Ripercorriamo il match di ieri con l’analisi solita del day after attraverso i 5 pensieri.

Napoli dove stai andando; abbiamo detto di un enorme polverone alzato ieri, potevamo addirittura parlare di scheletri nell’armadio ma meglio volare basso e rimanere in buona fede. La piazza non ne può più e la sconfitta di ieri ha messo tutti alla gogna. Negli ultimi 3 anni 181 milioni investiti tra contratti, acquisti e allenatori. Questioni mediatiche gestite in malo modo, il tutto condito da solo due uomini che sono sotto gli occhi dei riflettori, vale a dire l’allenatore e il DS Giuntoli. Caro Napoli hai bisogno di un grande comandante, di qualcuno che ti chiarisca le idee altrimenti non ci sarà ritirata che tenga in questa battaglia.

Questione tra i pali; il dualismo di suo, mette in relazione di complementarità o di opposizione due soggetti. Nel nostro caso mette in relazione i nostri due portieri che di complementare hanno poco e in opposizione hanno tanto. David Ospina da sicurezza e carisma, si vede si sente, un pò come il buon vecchio Reina, il colombiano riesce a fare il power play e rendere la manovra più imprevedibile. Il giovane Meret pecca tanto nel gioco con i piedi, una delle skills che deve avere il portiere 2.0 e per piacere al nostro mister. La questione è semplice, il portiere azzurro non è arrivato sotto la gestione Gattuso e siamo sicuri che il mister non lo avrebbe mai acquistato. Meret sta avendo continuità e troppa fiducia ma gli errori cominciano a pesare e ora che inizia il girone di ritorno ancor di più, specie dopo ieri apparso distratto e intimorito.

Un gol lampo ed un lento crollo; solamente 9″ per andare in vantaggio, tutto sembrava presagire una grande prestazione. La debacle però termina al minuto 79 sul gol di Zaccagni a cui il Napoli fa la corte, strano ma vero. Su quel gol c’è la chiara immagine di un collettivo che in campo tutto fa tranne che essere concentrato. Tatticamente i singoli sono in chiara difficoltà, tra Di Lorenzo che appena va in anticipo viene saltato, Maksimovic chiaramente spettatore non pagante, il crollo è servito. I calciatori forse dovrebbero fare mea culpa e mettersi in discussione.

La prova del 9 non va; considerando gli scivoloni delle milanesi avvenuti sabato per gli azzurri ieri era TASSATIVO vincere e accorciare. Ancora una volta nei pensieri della squadra tutto c’è stato tranne che la voglia di fare qualcosa in più. La partita in meno poteva essere davvero una corsia preferenziale nella corsa alla testa, le milanesi attaccate alla fortuna fanno punti ma quando questa viene meno vengono fuori i limiti, altrettanti sono quelli del Napoli che ancora una volta alla prova del 9 resta al palo, poveri docenti di matematica.

Ripartire da Osimhen; il giovane nigeriano è caduto in campo e fuori, ieri per lui è stato un ritorno lampo, con l’auspicio possa essere l’inizio della sua consacrazione. Victor necessita ora più che mai di minutaggio per trovare la condizione migliore che condita alla sua giovane età dovranno essere la linfa di cui il Napoli dovrà nutrirsi. Ripartire da Victor perchè lui è in debito con la nostra maglia, sia per l’investimento, sia per averlo aspettato e tutelato quando tutti i quotidiani sbandieravano a destra e a manca attacchi mediatici. Osimhen è tornato, nei suoi occhi e nei suoi pensieri la voglia di rivincita quella che manca al Napoli e chissà che la squadra non la ritrovi nei suoi gol.

Ciro Morra

Start typing and press Enter to search