I 5 pensieri post Atalanta-Napoli

Al Gewiss stadium arriva un brutto tonfo nella gia snervante stagione azzurra, ripercorriamo il match con i classici 5 pensieri del Day After.

Marcatura a zona; è un sistema abbastanza diffuso tra gli allenatore e nel calcio moderno. A volte può rilevarsi più che efficiente altre può essere un vero incubo, l’ottavo col Real Madrid di qualche anno fa ne è la prova. Ieri stessa situazione su calcio piazzato ed ennesimo errore che è valso il definitivo colpo di grazia, errore sicuro non dovuto all’allenatore bensì ai calciatori, distratti e mal allineati e chissà con cosa nei pensieri.

Società ora basta; ne parliamo da mesi se non anni, nulla toglie alla figura imprenditoriale di ADL ma ad un certo punto tutti i nodi vengono al pettine. Bene vogliamo esonerare l’allenatore? vogliamo far saltare il banco? Facciamolo ma facciamolo in maniera chiara, mettiamoci ad un tavolo e confrontiamoci, dirigenti, presidenza e tecnico.

Silenzio stampa; non è una novità in casa Napoli, dall’ammutinamento c’è un vero e proprio silenzio nonostante l’addio di Ancelotti. La cosa assurda, strana e paradossale è che il silenzio stampa va avanti da Castel Di Sangro, ultima volta in cui il presidente ha parlato pubblicamente, da li è partito il vero silenzio stampa che è il vero e immenso problema che ha leso tutto l’ambiente.

Infortuni su infortuni; sarà pure vero che il Napoli in serie A è la quarta squadra per infortuni ma quello che si vede in campo è assurdo. Insigne out prima dell’inizio della partita, poi buttato dentro col rischio di ricadute, Osimhen con un brutto trauma cranico ha spaventati tutti ma poi l’esito della TAC è stato negativo. Il covid ha falcidiato la squadra è ha reso difficile la ripresa dei calciatori colpiti dal virus, l’unica nota positiva è il rientro di Mertens…. ah se Gattuso avesse avuto tutta la rosa a disposizione per più tempo.

Il cuore non basta; direte quale cuore? Sarete tutti delusi dal risultato e avete anche un pò ragione ma gli azzurri, fino al 3-2 nonostante i limiti sono stati in partita, nonostante la tenuta ci hanno provato ma purtroppo i limiti, i problemi, gli screzi sono stati più forti di quell’accenno di reazione avuto nel secondo tempo.

I pensieri sono tanti, la notte è ancora lunga se non lunghissima e ci sarà bisogno di tirare fuori il carattere per cercare di salvare la faccia

Ciro Morra

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