Hombre del partido -Di Ciro Morra
È tempo di salutare il vecchio San Paolo. Teatro di mille battaglie e mille gioie ma anche di momenti bui della storia azzurra. Ma questa sera di buio forse c’è stata solo il flop di ADL che brinda da solo, perché in campo le stelle ci sono tutte e brilla piu di chiunque altra quella di Koulibaly.
Da San Siro al San Paolo, il destino vuole che KK chiuda un cerchio, dall’accaduto razzista al premio di MVP dei difensori di Serie A, il Leone d’ebano cala una delle sue migliori prestazioni stagionali. Una rivincita verso chi qualche anno fa lo bistrattava.
Comincia un po in maniera frenetica beccandosi un giallo dopo pochi minuti, forse eccessivo, ma non condiziona la sua partita che è straordinaria. Nega il gol a D’Ambrosio con un intuizione incredibile sulla linea, azzera totalmente la premiata ditta Argentina “Lautaro-Maurito” rendendoli piccoli piccoli e fa capire a Skriniar che per ora il meglio difensivamente parlando è lui.
Analizziamo nello specifico il suo match, dove spiccano 7 duelli su 9 vinti. Con Albiol accanto è più libero di essere propositivo, verticalizza spesso sono ben 8 su 11 i tentativi di verticalizzazione, sarà che le urla di Sarri dello scorso anno che chiedeva sempre la verticale gli rimbombano ancora nelle orecchie.
Agli amici lettori ci scuserete se in 15 giorni abbiamo ancora parlato di KK ma ci è impossibile non considerare la sua prestazione assurda. Rendimento stratosferico, impeccabile e sontuoso. In periodo elettorale vota Koulibaly, Vota Kalidou, candidato al ruolo di Ministro della difesa col partito dell’Hombre del Partido.
Ciro Morra