Gaming – L’evoluzione del linguaggio giovanile

Gaming – L’evoluzione del linguaggio giovanile

Foto: Wikipedia

“Killare”“quittare”“camperare”, questi sono solo alcuni termini che stanno entrando a far parte del linguaggio giovanile. Tali termini vengono utilizzati, spessissimo, nel mondo videoludico per semplificare delle frasi, dei periodi, che devono essere compresi nell’immediato da chi ascolta. 

Salta subito all’occhio l’influenza dell’inglese su queste parole e mentre termini come killare(uccidere) sono di facile interpretazione, altri invece richiedono del tempo per essere compresi. Questo accade quando le parole, nell’essere “tradotte” in italiano, assumono un altro significato rispetto a quello che si immagina: questo è il caso della parola Easter Egg, la quale potrebbe far pensare ad un uovo di Pasqua, dato che questa è la traduzione letterale italiana, ma in realtà ha solo l’intento di richiamare la caccia alle uova in quanto non è altro che un contenuto che i progettisti o gli sviluppatori di un prodotto nascondono nel prodotto stesso; sono diversi i videogochi che presentano Easter Egg, come Uncharted 4 dove è possibile giocare a Crash Bandicoot su una playstation 2 (scelta voluta in quanto è stato questo titolo a portare in auge sia la Sony che la Naughty Dog).

Foto: immagini tratte da Uncharted 4

Ritornando al significato di questi termini, c’è anche la possibilità che un vocabolo abbia un doppio significato: l’acronimo FPS può indicare sia un genere di videogame in First Person Shooter, cioé degli sparatutto in prima persona, che, su un lato più tecnico, i Frames Per Second, che si riferiscono al framerate, cioè il quantitativo di fotogrammi al secondo che si susseguono sullo schermo giocando ad un qualsiasi tipo di gioco.

Infine, sono anche presenti parole che vengono usate per schernire dei videogiocatori: il termine maggiormente utilizzato è Noob, in italiano Nabbo o Niubbo, utilizzato per offendere chi è meno abile in un gioco multiplayer, o anche camper, il quale non ha un valore così negativo ed è riferito a quei giocatori che in un gioco multiplayer si nascondono per non essere uccisi.

Foto: sito ufficiale COD

Questi vocaboli stanno prendendo sempre più piede anche al di fuori del contesto videoludico, infatti non è raro sentire alcuni dei termini analizzati in precedenza essere utilizzati anche in altre situazioni, creando alcune volte delle difficoltà a chi non li ha mai usati o ascoltati.

L’evoluzione di questo linguaggio, che è circoscritta a una piccola cerchia di bambini e adolescenti, sembra però attecchire poco nel mondo reale, dato che, superata una prima fase in cui si pensa di poter usare queste parole per sostituirne altre, alcuni termini italiani si rivelano insostituibili e non possono essere associati a quel tipo di linguaggio, il quale, però, è riuscito ad introdurre nuove parole nel linguaggio comune come il già citato FPS. 

Michelangelo Polise

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