Foto dell’anno- Abbiamo scoperto che non tutti gli allenatori vincenti, senza giocatori vincenti sanno esprimere il proprio gioco.
Sono quasi finite le feste. Sta per ricominciare il campionato più noioso degli ultimi anni, per chi è tifoso del Napoli. C’è la speranza del 2020, “un nuovo inizio”. Prendendo anche spunto dal primo capitolo della saga di Star Wars potremmo dire:” Una nuova Speranza”.
Chi sarà il nostro Obi-Wan Kenobi? Non ci resta che vivere questo nuovo anno e scoprirlo.
Prima di voltare per l’ultima volta, la pagina del 2019, ci tengo a evidenziare l’anno azzurro. Non solo con queste poche righe ma con una fotografia.
Non una semplice immagine. Quella che possa racchiudere tutto ciò che è successo durante questi dodici mesi dolorosi, gioiosi, soddisfacenti e deludenti. Tristi e felici. Nervosi e sereni.
Durante questi 365 giorni abbiamo scoperto cosa significa avere una crisi di spogliatoio (oltre che di Governo), abbiamo scoperto cosa significa avere una società “non tifosa” ( e chi continua a negarlo ha vissuto su Marte il 2019). Abbiamo scoperto che non tutti gli allenatori vincenti, senza giocatori vincenti sanno esprimere il proprio gioco.
È stato un anno che ci ha insegnato molto a soffrire, a vedere un’agonia in campo. Un malessere generale, riversato su una città che vive di calcio e di colori azzurri. Come il mare che la bagna, come il cielo che la contraddistingue.
Ecco, i colori. Questa è la cosa che più di tutte ci ha messo in evidenza questo anno appena finito: i colori, lo stemma, a prescindere da come possa chiamarsi la società, che sia SSC Napoli, o InterNaples, o ancora, Napoli Soccer. E quale foto migliore di questa, può definire l’idea di “gruppo”, di coesione per raggiungere l’obiettivo comune?
Salisburgo 2-3 Napoli. Foto scattata dopo il gol del 2-3 di Lorenzo Insigne. Il punto più romantico, più alto e anche più bello (forse l’unico) di questo 2019.
L’importante sono i colori. Sostenere la maglia, a prescindere dal risultato. A prescindere dai calciatori che non “buttano il sangue” come ogni tifoso vorrebbe. Che non significa però, essere presi in giro dai “piani alti”, sia ben chiaro. Significa essere coerenti con i principi che da padre in figlio si trasmettono da sempre:”O’ Napl”.
Il 2019 ci ha insegnato che non tutte le stagioni possono andare bene. Abbiamo vissuto entrambe le situazioni. Nella prima parte dell’anno un Napoli secondo in classifica, ma senza troppo impegno. Nella seconda parte dell’anno un Napoli pessimo, toccando il fondo della qualità di gioco, dell’impegno e della maturità mentale.
Noi nel 2020 saremo sempre qui. A difesa di chi ci crede, di chi combatte ma non molla. Parola del tifoso.
Buon 2020, e sempre Forza Napoli!
Matteo Sorrentino