Euro2020:gli azzurri si confermano sul tetto d’Europa dopo 52 anni. Notti di festa e di eccessi.

Martedì 13 luglio – L’ Italia di Mr. Mancini si conferma campione d’ Europa per la seconda volta. Ora si fanno i conti con i danni e le agevolazioni di questa vittoria.

A sbornia terminata gli  inglesi subiscono la doppia morale.

Sono passati ormai due giorni da quando i top eleven di Mr. Mancini ci hanno riportato in dietro nel tempo, a quelle notti magiche di Berlino. Questa volta però, il palco si chiama Wembley e abbiamo dovuto fare i conti con un’ Inghilterra particolarmente “snob”, anche nei comportamenti pre e dopo partita.  Sono  numerose le sfaccettature negative, visibili agli occhi dei tifosi, di quei gesti durante la consegna delle medaglie, l’abbandono del campo subito dopo le premiazioni e lo shit storming cretosi verso i giocatori  Marcus Rashford, Jadon Sancho e  Bukayo Saka. Analizzando i fatti , il clima del pre-partita era perfettamente chiaro. l’Italia stava per scontrarsi contro una nazione sicura di sé, del suo gioco e dei suoi rigoristi. Inoltre giravano da giorni sul web  le foto di  tifosi  inglesi, aventi  tatuaggi raffiguranti già la coppa e il titolo della canzone “It’s coming home”.

Allarme spoiler, purtroppo at home sono arrivati solo giocatori stanchi e tanti commenti razzisti. Questi ultimi sono arrivati in seguito ai rigori sbagliati dei giocatori Rashford, Sancho e Saka “rei” di aver fatto perdere la finale e di essere neri. Insomma l’Italia potrà festeggiare due volte, gli inglesi un pò meno, che oltre al rancore porteranno a casa  una “doppia morale”. Alla fine, non sarebbe troppo azzardato affermare che questi Euro2020 siano stati un buon motore di massa per aumentare i propri “fedeli” per Mr. Johnson. Il premier inglese ha de facto sposato lo  slogan “it’s coming home” con quella poco pragmatica di aprire tutto e restituire ogni tipo di libertà ai suoi hooligans.

Italia campione d’ Europa, festeggiamenti in  piazza, in ospedale e per i più fortunati sul proprio conto bancario.

Siamo tutti con il fiato sospeso, finché quella grande mano riesce a strappare whisky e coppa dalle mani di coloro che 100 minuti prima, tutti assieme, cantavano “it’s coming home”. Sappiamo tutti come è andata a finire, questo happy ending ha trasformato it’s coming home into it’s coming Rome. Come da Rome, in tutta Italia sono iniziati i festeggiamenti. Dopo la grande sbornia, oltre ai video di de Rossi che scivola sui tavoli dello spogliatoio, le autorità hanno fatto i conti con morti, feriti e numerosi assetti anti sommossa.

Dopo i primi disordini di Londra, si sono seguiti diversi incidenti in tutte le strade e piazze italiane. Insomma, notti di festa ma anche di eccessi, che hanno portato ad un bilancio di 15 feriti a Milano, un decesso a Caltagirone ( Catania) e un ragazzo accoltellato a Santa Maria Capua Vetere (Caserta). Secondo ulteriori bilanci della polizia, sono stati calcolati più di 40 incidenti in una sola notte, la maggior parte non gravi.

Oltre alle brutte notizie però, c’è ne sono anche di positive. Tutti i tifosi si ricorderanno dei festeggiamenti in piazza, delle urla per i goal e per le bandiere sventolate tutta la notte. Quelli più fortunati, festeggeranno anche per le novità riguardanti il proprio portafoglio. Attraverso la vittoria dell’ europeo, gli azzurri faranno aumentare il fatturato di molti italiani grazie alla nuova immagine del tricolore. Sono diversi gli impulsi calcolati in caso di vittoria degli europei. Uno dei primi potrà essere il turismo, distrutto dalla pandemia, o l’export italiano. Infatti, il commercio made in Italy ,dopo la vittoria dei mondiali del 2006, crebbe a dismisura. La vittoria inciderà, quindi, sul PIL italiano. Secondo le stime della CE potrebbe crescere del 5 % e far superare la crisi provocata dalla pandemia più velocemente.

Il popolo Italiano e il resto d’Europa ancora non ci crede, ma si, c’è l’abbiamo fatta. Grazie alle parate di Gigio, la forza di Chiesa e la grinta di cap Giorgio possiamo dire ” the pe… Cup is on the table, an italian one”.

Nicolaos Nicolau

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