Estremismo o attaccamento? Alla scoperta degli ultras dell’OM

Estremismo o attaccamento? Alla scoperta degli ultras dell’OM

Estremismo o attaccamento? Alla scoperta degli ultras dell’OM

La Francia calcistica sta facendo parlare di sé nelle ultime settimane a causa di svariati episodi di violenza occorsi sugli spalti. Dall’inizio di questo campionato di Ligue 1 si è passati dalla rissa tra i giocatori dell’Olympique Marsiglia e gli ultras del Nizza al lancio di oggetti subito da Neymar, passando per la partita di Coppa Nazionale sospesa per tafferugli. Successivamente a questi fatti la critica francese si è divisa in merito alla questione che si è creata attorno agli ultras di alcune squadre transalpine: se da un lato c’è un’ampia fetta di persone che condanna questi gesti, dall’altro c’è chi si schiera dalla parte dei tifosi, considerando queste azioni come un estremo atto d’amore verso i propri colori.

Foto: profilo Instagram Marsiglia
Estremismo o attaccamento? Alla scoperta degli ultras dell’OM


Parlando in termini di attaccamento, c’è da dire che una delle tifoserie che più ha stupito fin’ora è stata quella dell’Olympique Marsiglia. Nella città Provenzale l’OM è diventato un vero e proprio culto che i suoi tifosi difendono a tutti i costi. Abbiamo apprezzato la tifoseria dei ‘Phocéens’ in seguito alla coreografia sfoggiata nella gara di Europa League contro la Lazio, con la quale gli ultras francesi condannavano il razzismo e il fascismo, riferendosi ai tifosi avversari. Tuttavia, si può affermare che l’emblema di questa tifoseria sia l’episodio accaduto ai danni di Neymar durante l’ultimo Olympique Marsiglia-Paris Saint-Germain, quando il brasiliano fu protetto da alcuni agenti di polizia muniti da scudi anti-sommossa, per permettere al giocatore di battere i calci d’angolo senza essere colpito dall’imponente lancio di oggetti proveniente dalla curva di casa.

Foto: profilo Instagram Marsiglia
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Il movimento ultras comincia a diffondersi a Marsiglia nei primi anni 80’, seguendo le orme di quello italiano che era nei suoi anni d’oro. Proprio in questa città nasce il primo gruppo organizzato di tutta la Francia, il Commando Ultras, da cui prenderanno spunto le altre tifoserie transalpine. La passione per il calcio raggiunge il suo punto più alto nei primi anni 90’, più precisamente nel 1993, quando l’OM conquista la prima e unica Coppa dei Campioni della sua storia. Un successo storico che permise ai biancoazzurri di allargare il proprio bacino d’utenza, diventando una delle squadre più seguite di tutta la Francia. Attualmente, è proprio l’Olympique che ha la media spettatori più alta della Ligue 1, con circa 50 Mila spettatori medi che affollano il Vélodrome ad ogni partita. La fetta più calda del tifo marsigliese è situato nella Curva Nord, dedicata allo storico tifoso Patrice de Peretti, figura molto importante all’interno del mondo del tifo di Marsiglia. Patrice, ebbe talmente tanta rilevanza che l’indimenticabile presidente, Bernard Tapie, lo fece scarcerare in quanto lo riteneva fondamentale per l’identificazione del suo club nel panorama calcistico.

Foto: profilo Instagram Marsiglia
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Tuttavia, sembra che questo connubio tra tifosi e società sia stato sensibilmente compromesso in questi ultimi anni, a causa delle azioni estremiste degli ultras dell’OM. Di fatto, è facile comprendere che l’attuale società della squadra provenzale stia cercando di emarginare la parte del tifo più caldo del Vélodrome. Per ora la ‘Virage Nord Patrice de Peretti‘ si è compattata intorno ad un unico grido, “Rien ne pourra nous arreter”, motto che riassume tutto l’attaccamento e il senso di appartenenza che contraddistingue gli ultras di questo club, diventati fonte di ispirazione per molte tifoserie.

Fonte foto copertina: Instagram Olympique Marsiglia

Carmine Grimaldi

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