Esports, alla scoperta di RiberaRibell
Esports, alla scoperta di RiberaRibell
In vista della eSerie A, avevamo parlato con DaniPitbull, pro-player del Benevento.
Oggi, invece, conosceremo meglio Matteo Ribera alias RiberaRibell, giocatore professionista di Fifa su Xbox dei teams Exeed e Cagliari Calcio eSports.
Ci racconti chi è Matteo Ribera ed il perché del nickname “RiberaRibell”.
Matteo è un ragazzo di 25 anni, appassionato di videogiochi ed estremamente competitivo, nel corso degli ultimi 4 anni ho cercato di far si che questi due aspetti della mia vita diventassero un vero e proprio lavoro, ed eccoci qui.
Il mio nickname nasce ai tempi del liceo, dove per la mia indole un po’ “ribelle”, il mio compagno di banco iniziò a chiamarmi “RiberaRibelle”, l’unione di questo lato del mio carattere ed il mio cognome, dunque.
Perché si è avvicinato al mondo eSports e come è diventato un pro player?
L’avvicinamento al mondo eSports è stato del tutto casuale; un amico riconoscendo il fatto che fossi il più bravo del gruppo, mi segnalò che l’Academy dell’Empoli FC che ricercava giocatori per l’incombente stagione di FIFA 18.
Da lì la voglia di dire “perché no”, iniziando un percorso che poi mi ha portato, quell’anno, ad essere uno dei tre player ufficiali e la qualifica al mio primo evento mondiale.
Spesso quello del pro player non è visto come un vero e proprio lavoro, quando ha iniziato a fare questo e lo ha detto ai suoi genitori come l’hanno presa? E per questo, che consiglio si sente di dare a chi inizia questo percorso?
Io credo che sia un lavoro come un altro. Nel 2021 penso sia estremamente deprimente pensare che ci sono persone che ancora parlano di “lavori tradizionali”, la società si evolve, i tempi cambiano, e con questi le opportunità diventano molteplici, bisogna solo essere bravi a sfruttarle.
Al mio fianco ho due genitori molto intelligenti, che hanno sempre spinto affinché fossi felice e puntassi a realizzare i miei sogni, ed è esattamente quello che ho fatto, ma con i piedi per terra, continuando il mio percorso di studi universitari che ormai mi accingo a terminare.
A chi vuole iniziare dico che serve tanta dedizione e tanta passione, che la strada per il successo non è un’autostrada in pianura, ma una tortuosa serie di tornanti che si arroccano su una montagna senza guardrail, per cui è sempre bene avere un piano B, e anche un C probabilmente.
Per il futuro che obiettivi si pone e dove sogna di arrivare?
Probabilmente 3 anni fa non avrei mai pensato di essere dove sono ora neanche nei miei sogni, per cui continuo a vivermi il momento, portando avanti quella che è la mia presenza social che va di pari passo con la mia carriera competitiva.
Un piccolo obiettivo che tengo chiuso nel cassetto è quello di arrivare a giocarmi una FEWC, la miglior competizione possibile per chi gareggia sul nostro titolo, e spero un giorno di poter essere su quel palcoscenico.