El Chucky Lozano: la possibile arma in più di Gattuso

Arrivato in un misto di grandi aspettative e scetticismo generale, prelevato per circa 40 milioni di euro dal PSV Eindhoven, nonché acquisto più caro della storia della SSC Napoli, il primo anno partenopeo di Hirving “el chucky” Lozano è stato tutt’altro che indimenticabile.
Fortemente voluto dall’ex commissario tecnico Carlo Ancelotti, il messicano brilla subito all’esordio con un gol dopo pochi minuti dall’ingresso in campo nella quasi rimonta all’Allianz Stadium contro la Juventus. Da quel momento in poi il calvario, si ritrova spesso a giocare fuori ruolo, fisico troppo minuto per il calcio italiano. Il tutto condito probabilmente da condizione fisica e mentale non ottimali. Come se non bastasse, in quegli stessi mesi sorge e sfocia il problema che porta giocatori e società allo scontro totale.


La pausa dovuta al Covid-19 arriva quasi come una manna dal cielo per lui, offrendogli il tempo necessario a ricaricare le batterie e fare mente locale, anche se nel frattempo le voci che lo vogliono lontano da Napoli sono sempre più insistenti.
Al ritorno in campo però c’è un altro chucky, più grintoso, con più voglia di ripagare la fiducia e lo sforzo economico che la dirigenza ha fatto per portarlo alla corte del Vesuvio. Hirving punta l’uomo, lo supera, le gambe (come espressamente richiesto da Gattuso) sembrano essere molto più leggere, la testa sembra essere più leggera.


All’ occhio del tifoso più attento, seppur con le dovute proporzioni, quei tipi di scatti, di movimenti, hanno ricordato le movenze di uno che a Napoli ha lasciato il segno, sia calcisticamente che sentimentalmente: il Pocho Lavezzi.
Lozano con la maglia azzurra non ha dimostrato ancora nulla. Ciò che però gioca a suo favore, oltre all’aspetto anagrafico, è l’essere l’unico in rosa con quelle determinate caratteristiche. Niente accentramento e tiro a giro, solo corsa e dribbling alle volte un po’ barcollante (proprio a voler ricordare Lavezzi), e soprattutto, molta molta voglia di dimostrare a Napoli e ai Napoletani che questo posto alla corte della Dea Partenope lo merita eccome.

Salvatore Sabella

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