È finita un’era, Mertens lascia il Napoli

Foto: Profilo Instagram Dries Mertens

Mertens



[…]Il ricordo di un amore; Lascia in bocca il sale; Ed arriva dritto al cuore
Senza nemmeno avvisare? in una lettera d’amore? nel canto del mare; Il ricordo di un amore; Ci parla e non ci passa[…]”. Così cantava il grande Pino Daniele, insieme a Giorgia, in ‘Il ricordo di un amore’ ed è un po’ il pensiero di tutti i tifosi del Napoli -che hanno vissuto gli ultimi dieci anni- ieri sera. Nel momento in cui Luciano Spalletti alle pendici della presentazione della squadra, in piazza Madonna della Pace a Dimaro, ha aperto le danze dicendo: “Alcuni giocatori sono andati via, gente come Ospina, Ghoulam, Koulibaly, Mertens, Insigne, ma altri ne sono arrivati e altri ne arriveranno portando nuovo entusiasmo”. Che ‘Ciro‘ non sarà più un calciatore partenopeo, lo ha confermato poi lo storico magazziniere, Tommaso Starace, ad alcuni tifosi all’esterno dell’Hotel Rosatti, quartier generale del Napoli in Val di Sole.

L’addio era già nell’aria e un po’ ci se l’aspettava già dalle parole di Mertens pronunciate in conferenza stampa, dal ritiro del Belgio, “pensavo di restare in azzurro, ma non ho sentito nessuno per il rinnovo: è strano. Non ho ancora fatto una scelta: spero che ciò accada il prima possibile e che sia la migliore possibile per il mio futuro, magari trovando un bel club“, lo scorso 14 luglio.

Parole cariche di dolore sia suo, sia della sua famiglia che dei tifosi. Un legame, almeno quello professionale, interrotto nonostante sembrasse indissolubile. Ma meglio così. Per la credibilità del calciatore e per rispetto di quanto fatto per Napoli ed il Napoli.

Nell’ultima annata, Dries è stato più volte messo da parte da Luciano Spalletti, che gli ha lasciato solamente la passerella finale nel momento in cui tutti gli obiettivi erano già svaniti.

I supporter azzurri continuavano però a sperare per rimanesse e si aggrappavano al fatto che lo stesso presidente, Aurelio De Laurentiis, ci stesse lavorando in prima persona: inizialmente la visita a casa Mertens e poi le parole di Cristiano Giuntoli, “Mertens ha un rapporto straordinario con Aurelio e sta parlando direttamente con lui. So che hanno parlato a lungo, Aurelio gli ha fatto una proposta importante data la sua storia, di quasi 5 milioni lordi, circa 2.5 netti che al momento non è stata accettata“.

Piccola speranza vanificata ed il Napoli perde la “Storia“, senza avere la possibilità di dargli l’addio che merita.

DAGLI INIZI AD OGGI



Dries Mertens è arrivato all’ombra del Vesuvio l’1 luglio 2013 per 8,5 milioni di euro dagli olandesi del PSV Eindhoven. In punta di piedi. Ai più sconosciuti. Addirittura alcuni addetti ai lavori non lo ritenevano all’altezza del Napoli. Si ricorda spesso la celeberrima frase dell’allenatore Eziolino Capuano, “non giocherà più di 8 partite da titolare“. Ma i tifosi più attenti già lo conoscevano e già avevano intravisto le sue qualità nella gara di andata del Girone F di Europa League tra il suo PSV ed il Napoli di Walter Mazzarri il 4 ottobre 2012. Il belga partiva dalla sua ‘vecchia’ posizione da ala sinistra e ha disputato una grande partita: un gol ed un assist.

L’anno seguente Rafa Benitez è diventato l’allenatore dei partenopei e lo ha espressamente richiesto, tra i tanti nomi. Scelta più azzeccata non poteva essere. Sia per quanto fatto per la squadra che per il rapporto creatosi con la città.

Inizialmente, è stato collocato da esterno d’attacco a sinistra nel 4-2-3-1. Aveva un ruolo da comprimario e si giocava il posto da titolare con Lorenzo Insigne. Le sue qualità erano già evidenti, ma nella stagione 2016/17 c’è stata la consacrazione. Gonzalo Higuain lascia Partenope e Maurizio Sarri deve fare di necessità virtù e così arriva l’intuizione: Dries Mertens punta centrale nel suo 4-3-3. In quella stagione, probabilmente, la squadra del tecnico di Figline Valdarno regala l’espressione del suo miglior calcio e ‘Ciro‘ mette a segno 33 reti e fornisce 14 assist in 43 partite, tra campionato e coppe.

Nelle stagioni seguenti continua a segnare e a fare segnare senza accennare a fermarsi, nonostante il nuovo cambio di ruolo dell’ultima stagione -da punta a trequartista- ed il poco spazio concessogli. Fino a diventare la storia del Napoli: 148 gol (Serie A: 114 gol, Champions League: 16 gol, Europa League: 11 gol, Coppa Italia: 6 gol, Preliminari di Champions League: 1 gol) e 90 assist in 397 partite. La sua prima marcatura in Serie A l’ha messa a segno il 30 ottobre del 2013 in Fiorentina-Napoli 1-2 e l’ultima il 30 aprile 2022 in Napoli-Sassuolo 6-1.

Ma si sa, le cose belle finiscono. Ciro lascia Napoli, dopo dieci lunghi anni, ma rimarrà per sempre nel cuore dei partenopei e i partenopei nel suo. Da napoletano acquisito, perché come disse lui stesso “Io non sono italiano, io sono napoletano“.

Alfonso Oliva

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