DIVISE 2020-2021: TRA OPERE D’ARTE E TUFFI NEL PASSATO
Il simbolo è un elemento di comunicazione che esprime contenuti di significato ideale dei quali diventa portatore. Esso può immedesimarsi in un oggetto, un logo, un’icona, talvolta in un capo d’abbigliamento, quale la divisa. Molteplici ambiti, dal marketing allo sport, si avvalgono di un simbolo volto a garantire una valorizzazione del contesto nel quale operano. Le squadre di calcio seguono lo stesso filone, la “casacca” ad esempio, rappresenta uno status mentale, la storia e la cultura del club; non è sufficiente creare un completo unicamente piacevole dal punto di vista estetico.
Con il passar del tempo le divise sono cambiate radicalmente, in quanto la specializzazione grafica ha implicato delle modifiche relative agli scudetti ed al concept sempre più incisive. Passato e presente però, spesso si intersecano, creando una congiunzione qualitativa che unisce ideologie diverse, le quali nel complesso danno vita ad ottimi risultati. Di seguito alcuni esempi:
-Barcellona: I blaugrana in vista della prossima stagione hanno optato per un divisa in stile flashback. La nuova maglia per il campionato 2020/2021 infatti, si ispira a quella utilizzata nel 2010, la quale era caratterizzata dalle stripes “Blue and Garnet” e dal classico colletto giallo. Oltre a questa visione principale si aggiunge il moderno design VaporKnit di Nike per garantire ai calciatori una tenuta migliore. Scelta di marketing o strategia scaramantica per ricordare gli anni di gloria?
AS Monaco: i monegaschi non hanno mai introdotto innovazioni considerevoli alla propria divisa. I “main colours” sono sempre stati il rosso ed il bianco, ma il ritorno di Kappa come sponsor primario ha scaturito la riadozione della striscia diagonale ideata dalla principessa Grace. All’interno della maglia, infatti, vi è una didascalia riportante la seguente frase, “Jersey created by Princess Grace, 1960-2020”.
Le origini non vanno mai dimenticate, non a caso molteplici club hanno optato per un design raffigurante gli antichi monumenti delle proprie città. Il brand che maggiormente si è spinto verso questa sponda è stato Puma.
Manchester City: i citizens hanno presentato la nuova maglia 2020/2021, la quale riprenderà le sfumature dei mosaici della zona nord della città, immagine iconica di legende autoctone come i Sex Pistols, gli Oasis, Rolls Royce e così via.
Slavia Praha: la squadra cieca ha proposto una grafica raffigurante l’orologio astronomico simbolo della città di Praga, il quale sarà accompagnato dalla classica striscia verticale nel mezzo della divisa.
Borussia Dortmund: i gialloneri, anch’essi sotto contratto con Puma, hanno abbandonato le tipiche strisce verticali per ripiegare su alcuni fulmini diagonali ispirati alla Westfalenhallen Station, la stazione latente al Signal Iduna Stadium.
Altri club hanno tagliato fuori nettamente il proprio passato, abbandonando gli storici concept, tra questi l’Inter.
-Inter: i neroazzurri hanno aderito alla nuova linea delle strisce a zig zag, le quali vanno a rimpiazzare le storiche verticali. Questo design, in un certo senso, può essere considerato “retrò”, in quanto alla base vi è l’idea della Milano anni 80, tanti schemi e geometrie per omaggiare il collettivo Memphis.
Lo stylish di una maglia da calcio può apparire spesso semplice, superficiale, ma considerando gli esempi citati si intuisce il gran lavoro psicologico ed innovativo che risiede alle spalle della “casacca”. Presente e passato contro concezioni futuristiche, è questa la lotta per creare la miglior divisa.
Renato Oliviero