Dia de los muertos: molto più che una semplice usanza

Il 23 Agosto 2019 per la cospicua somma di 38 milioni di euro più svariati bonus, il messicano Hirving “Chucky” Lozano diventa un calciatore del Napoli. Arriva tra lo scetticismo generale, le prestazioni sono insufficienti ed il tutto lo porta a non guadagnarsi mai il posto da titolare. Senza ombra di dubbio il suo impatto con il calcio italiano è più forte a livello mediatico che a livello sportivo.
Essendo visto alla stregua di una divinità nel proprio paese, è innegabile che l’acquisto di Lozano abbia beneficiato anche a livello di numeri per la società di Aurelio De Laurentiis: milioni di tifosi nativi del paese del centro America hanno cominciato a seguire le partite del Napoli come se fosse da sempre a propria squadra di appartenenza. I rapporti proprio di questi milioni di seguaci, spesso molto fumantini (per usare un eufemismo), come potrete ben pensare sono stati tutto tranne che idilliaci con il mister e con la società, rei di non trattare il calciatore come merita. Dapprima con Ancelotti, ora con Gattuso, entrambi sono stati presi di mira sui social. La cosa per certi versi simpatica, ma che da un lato fa anche riflettere sull’unità di questo popolo, è che quella composta dai messicani sui social, sembra essere una grande famiglia composta da milioni di persone che difendono il proprio fratello da qualsiasi tipo di intemperia. Da un lato diventa alle volte stucchevole perché gli insulti si spingono ben oltre il dovuto, ma dall’altro è ammirevole come ci sia un’unita di intenti tra compaesani che probabilmente in Italia non è mai esistita con giocatori emigrati all’estero. “Pone el Chucky” (metti il Chucky) è stata la frase ricorrente della scorsa stagione. Con l’inizio della nuova stagione i rapporti tra società e tifoseria messicana sembrano essere più pacati, complice come detto anche da mister Gattuso, la nuova forma ritrovata dal calciatore.


Proprio in questi giorni in Messico si celebra il Dia de los Muertos che è probabilmente la festività messicana più importante e coincide con la data della commemorazione dei defunti nel mondo cattolico, ovvero il 2 Novembre. Essa è una ricorrenza talmente importante e particolare, da esserne arrivate a conoscenza anche le popolazioni del continente europeo. E’ cosi antica da risalire al periodo precolombiano, ovvero, al contesto storico antecedente alla scoperta dell’America da parte degli Europei. La celebrazione, per la verità comincia già dal 25 Ottobre e finisce intorno al 4 Novembre, il tutto perché ad ogni giornata corrisponde una commemorazione dei defunti in base anche al modo in cui sono venuti a mancare. Il primo Novembre, ad esempio, viene commemorata la scomparsa dei bambini, mentre il giorno successivo è il turno dei parenti. Elemento simbolo del Dia de los Muertos sono le “Ofrende”, ovvero degli altari all’interno dei quali viene riposta la foto del defunto, in modo da richiamare la sua anima e permetterle di arrivare nel regno dei vivi; ma non solo, nelle Ofrende sono presenti anche delle offerte, come cibo o acqua, che vengono fatte proprio ai morti per permettere loro di rimettersi in sesto dopo il lungo viaggio affrontato. Ricca di particolarità, di colori e di musica per le strade, questa ricorrenza è divenuta nel 2008, pensate un po’, anche patrimonio culturale dell’umanità.


È chiaro che il Dia de los Muertos abbia avuto una fortissima incidenza anche sul mondo del calcio messicano. Le squadre che in particolare si sono contraddistinte per aver dato vita a delle maglie estremamente folkloristiche quanto ammirabili e significative sono state Pachuca, Atlas, Xolos e Santos Laguna.
La maglia del Pachuca, di colore arancione, presenta uno stile molto innovativo caratterizzato anche dalla presenza dei Marigold, comunissimi fiori messicani utilizzati proprio nel giorno dei morti, e dell’Orologio Monumentàl, simbolo della città.


Atlas e Xolos seppur con colori meno sgargianti, hanno dato entrambe vita a maglie molto particolari. Nella fattispecie, quella di questi ultimi è rossa ma ha la curiosissima particolarità della presenza di un teschio gigante sullo sfondo, a dar risalto proprio alla commemorazione dei morti.


Quella del Santos Laguna, invece, è di colore verde e vede come fonte di ispirazione il Papel Picado oggetto folkloristico molto usato nel paese, la cui forma compare stesso sulla maglia.
Inoltre, come se non bastasse, le squadre hanno anche dato vita a video introduttivi molto particolari all’interno dei quali presentano le loro nuove terze maglie.


Insomma, come detto, molto più di una semplice ricorrenza, uno stile di vita, che la renderà per sempre una delle festività più particolari ed importanti nella storia dell’umanità.

Alfonso Oliva

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