De Laurentiis: “Non vendo il Napoli, ecco perché…”

De Laurentiis: “Non vendo il Napoli, ecco perché…”

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha parlato in diretta a Wall Street Italia. Ecco le sue parole:

Che impressioni ha del libro di Alan Friedman “Il prezzo del futuro”? Il titolo del libro è pertinente, Friedman ha avuto una grande lucidità per trovare il titolo più corretto e giusto. Già dal titolo dico questo libro dico che questo libro avrà un successo clamoroso già dal titolo. Mi hanno sempre dato del visionario, perché prevedevo il futuro e in effetti si è quasi sempre avverato tutto quello che dicevo. Il cinema crea un ponte con gli spettatori. Il nostro futuro si è complicato per la stupidità di noi europei. Noi in realtà non siamo europei ma siamo divisi tra eredi di goti, visigoti, franchi e poi gli anglosassoni che si sono sempre sentiti superiori. Non esiste questa unitarietà europea. Noi facciamo finta di essere l’Europa, ma non abbiamo mai avuto il coraggio di fondare gli Stati Uniti d’Europa. Se noi mettessimo i 5 paesi teste di serie come Inghilterra, Germania, Francia, Spagna e Italia: saremmo circa 300 milioni di europei, dovremmo fare un’unica costituzione, unica moneta e lingua, con un unico organico politico al comando. Siamo stati chiamati ad abolire il servizio militare, la più grossa stupidità del mondo. Bisogna unirsi in maniera forte e opporsi alla Cina, a Putin che è andato fuori di testa e a tutti. Bisogna fare passi indietro e meditare sui propri errori, per poi fare 10 passi avanti. Ero molto contento ch ci fosse Draghi al comando, perché Draghi è il principe degli economisti. Aveva dato subito credibilità al nostro paese. I politici negli ultimi anni hanno fatto quello che volevano con i cittadini che non votavano, è come lasciare la porta aperta ai ladri in casa. Ora siamo arrivati a un giro di boa, decidere cosa fare per il futuro. Non c’è dubbio che la nostra Costituzione va cambiata, non possiamo nasconderci più dietro un dito.

Il mondo del calcio è un mondo cieco, è meglio andare male. Tutti si sono dimenticati del Fair Play Finanziario. Il calcio è passione, ma anche industria. Se è industria non si può dimenticare, abbiamo lasciato anche lì da far padrona alle istituzioni del calcio per Uefa, Fifa e le Leghe. Dovrebbero operare per noi ed invece noi siamo i feudatari. Il Napoli guadagna? Non è vero, ci stiamo leccando le ferite perché abbiamo perso 200 milioni di euro negli ultimi due anni. Il mondo del calcio non sa gestirsi, si fa il teatrino per gli altri . Noi come cretini ci prestiamo a giocare circa 50 partite all’anno. I 5 paese più importanti devono fare una competizione. Basta con queste competizioni farlocche come Champions, Europa e Conference League. Bisogna far nascere competizioni che si giochino durante una settimana tra i top 5 campionati europei. Superleague? Ero contrario, perché era una competizione ad invito. C’erano dei privilegiati che invitavano gli altri. Conference League? E’ una stupidata.

Una piccola squadra che speranze ha contro la Juventus? Nessuna. Non puoi allontanare la gente, i giovani ci stanno abbandonando perché il campionato è farlocco e non è più competitivo. Quello di quest’anno è un campionato anomalo e tipico. Hanno stipulato un accordo per disputare un Mondiale in Qatar in inverno. Il Qatar ha il PSG che paga i grandi stipendi perché ogni minuto caccia fuori il petrolio. Sarà un campionato di super grande allenamento, diviso in due parti. Basta africani, oppure mi rinunciano a giocare la Coppa d’Africa. Noi paghiamo gli stipendi per mandarli in giro a giocare per gli altri.

Sono assillato dai fondi che vogliono comprare il Napoli, basta. Gli americani mi hanno offerto in passato 900 milioni per vendere il club, ma io voglio divertirmi ancora. Voglio essere il dodicesimo, anzi il quattordicesimo uomo in campo. Lasciatemi divertire ancora. Lavoriamo con onestà per 83 milioni simpatizzanti del Napoli sparsi per il mondo. Vogliamo fare investimenti giusti e corretti. Io non ho mai giocato a calcio, resto alla finestra a guardare con grande umiltà per imparare. Io faccio il mio, l’allenatore fa il suo ed il direttore sportivo deve fare il suo mestiere. Tutto questo per rispetto del tifoso. Mi hanno offerto 2 miliardi di euro per tutto il mio patrimonio, tra il Napoli e la Filmauro, ma io mi diverto ancora e non voglio andare in pensione”.

Foto: Twitter Napoli

Mario De Lucia

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