De Laurentiis e la teoria dello “stadio virtuale”, i dati dimostrano tutt’altro

Foto: Twitter Aurelio De Laurentiis

STADIO VIRTUALE – I tifosi di calcio appartenenti a qualsiasi fede si dividono, com’è noto, in due fazioni: la prima costituita da coloro che prediligono guardare la partita da casa e, la seconda, composta da coloro che preferiscono recarsi allo stadio ed assistere al match dal vivo. Purtroppo il lungo periodo che ha tenuto lontano il pubblico dalla propria squadra del cuore a causa della pandemia, facendo sì che la tv potesse essere l’unico mezzo a disposizione per supportare i nostri amati club, ha messo in evidenza delle perdite economiche importanti per tutti gli impianti sportivi. Nonostante ciò, con i vari decreti legge che si sono susseguiti nel corso del tempo, la capienza degli stadi è stata riportata pian piano al 100%; un vero e proprio ritorno alla normalità, il cui successo ha fatto dimenticare i tempi bui attraversati sino a quel momento. Peccato che non tutti la pensino così, ma già da diverso tempo. Aurelio De Laurentiis, infatti, in un’intervista rilasciata anni fa che doveva essere incentrata principalmente sul rinnovo triennale per svolgere il ritiro a Dimaro, si espresse con queste parole riguardo la scarsa affluenza allo stadio da parte del pubblico partenopeo (e non solo), alimentando la sua tesi con l’introduzione di un impianto sportivo per pochi, composto da 41.000 posti, considerati addirittura troppi per i tempi moderni; di seguito le sue parole:

«Così si è tifosi del Napoli? Bah. Vorreste fare le nozze d’oro con i fichi secchi? Mi dispiace che i tifosi pensino solo allo Scudetto, non ad essere forti e rappresentare la città. Con la Sampdoria dovevano stare tutti allo stadio, i prezzi erano bassissimi, doveva essere pieno anche per la vendetta dopo la sconfitta dell’andata».

Nel 2015 il patron azzurro parlava così a proposito dell’ipotetico nuovo San Paolo:

«Sarà uno stadio da 41 mila posti, identico come numero allo Juventus Stadium, l’ultimo buono stadio fatto in Italia, sono convinto che nei prossimi 5 anni il numero di posti si ridurrà tantissimo, conoscendo l’evoluzione tecnologica: lo stadio virtuale avrà sempre più spazio rispetto allo stadio reale, questo sta avvenendo già nel cinema. Penso che 41 mila sia addirittura un numero eccessivo».


In conclusione è bene riportare anche la visione generale che ADL ha sempre avuto riguardo la modalità con cui assistere ad una partita, soprattutto se si parlava di uno stadio poco avanguardista come quello del Napoli; di seguito le dichiarazioni:

«Le partite le guardo in tv, so che vado contro i miei interessi, ma quando presi il Napoli e non capivo un tubo di calcio parlai di stadio virtuale. Le partite le vedo meglio in televisione. Sono andato al San Paolo per 12 anni, ma da quella tribuna non si vede niente».

Nonostante il passar degli anni però, sembra proprio che i tifosi non abbiamo abbandonato lo stadio, anzi, con il corso del tempo si sono registrati alcuni dati davvero interessanti volti ad evidenziare una gran differenza tra gli streaming ed i biglietti venduti. Secondo Auditel, nella corrente stagione di Serie A, i telespettatori si aggirerebbero attorno ai 169,9 milioni rispetto ai 242 della stagione 2020/2021; ciò significa che, nel momento in cui c’era la possibilità, le persone hanno sempre preferito recarsi allo stadio per sostenere la propria squadra del cuore, abbandonando il comodo divano di casa. La previsione di De Laurentiis riguardo la scarsa affluenza agli stadi che doveva verificarsi nell’era moderna, dunque, risulta errata; il tutto a favore di un calcio che mantiene ancora quel pizzico di normalità e sane abitudini in un vortice di caos e follia. E voi preferite guardare la partita da casa o dal vivo?




Alfonso Oliva

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