Come gioca il Rijeka? Ecco l’11 che affronterà domani gli azzurri

Nella consueta analisi tecnico-tattica delle avversarie europee del Napoli, oggi ci occupiamo del cosiddetto fanalino di coda, la squadra croata del Rijeka, sicuramente poco fortunata nel sorteggio, ma che, ovviamente, non bisogna sottovalutare.

Per quanto riguarda il lato societario, il Rijeka conserva una storia secolare nella sua piccola cittadina, dove si trovano 4 lunghi campetti in erba naturale e addirittura un impianto (antichissimo) strutturato praticamente sul mare, che rende gli incontri molto suggestivi.
La società ha un’idea di progetto ammirabile: le risorse economiche sono poche, e allora si tende a investire tutto o quasi su quello che è il settore giovanile. La squadra ha infatti un’età media molto bassa, 24 anni, e anche il suo allenatore, Rozman, ha solamente 37 anni.

L’apporto che il tecnico ha dato ai suoi ragazzi è stato veramente importante, è riuscito nel difficile intento di costruire una precisa identità tattica intorno alla squadra, conquistando la media di due punti a partita da quando siede sulla panchina della squadra croata. Niente male.
Il Rijeka si schiera in campo con un compatto e difensivista 5-3-2, che ovviamente in fase offensiva diventa 3-4-1-2.
Dopo la cessione della stella della squadra al Paok Salonicco, il giocatore più interessante da seguire a livello tecnico è il trequartista Franko Andrijasevic, che con i suoi inserimenti senza palla rende difficile la vita ai difensori avversari, data l’imprevedibilità delle sue giocate. Altro giocatore molto interessante da osservare è Robert Muric. Massima attenzione al ragazzo: scuola Ajax, esterno destro e vecchia conoscenza della Serie A, in cui ha militato per poco tempo con la maglia del Pescara segnando anche un gol al Palermo, nel 2017.

Chiaramente la squadra non presenta individualità di livello assoluto, e rappresenta sicuramente la squadra più inferiore del girone. Giocheranno quindi quasi sempre in 11 dietro la palla, provando a ripartire e far male quando riusciranno a trovare spazi interessanti. Tra le altre cose, ai problemi tecnico-tattici del Rijeka si è aggiunta nell’ultima settimana la problematica ‘sanitaria’ riguardante il Covid-19, per una squadra che, stando alle parole del suo tecnico alla vigilia, spera almeno di portarne 13 sul campo da gioco.

C’è da stare attenti però, perché le precedenti partite del Napoli, con Benevento e Az per citarne due, hanno insegnato che basta un piccolo calo di concentrazione per complicare partite che sulla carta sono ampiamente alla portata.

Luca Linardi

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