Caro Napoli, non ci siamo.I 5 pensieri post match di Tobia Cuozzo

Una partita noiosa terminata con un pareggio si è giocata questa sera alla Luminus Arena. Uno 0-0 che non compromette il girone ma che allarma Ancelotti. Ecco 5 pensieri a caldo sul match di Champions League.

Lorenzo Insigne

Il primo dettaglio che salta all’occhio è l’esclusione tra i 18 convocati per il match di Lorenzo Insigne; che sia stata una punizione per le prestazioni deludenti offerte dall’esterno classe ‘91? Infatti, nonostante i 3 goal (di cui 2 su rigore), il nuovo capitano sembra non convincere del tutto il tecnico azzurro in questo avvio di stagione che, per la seconda partita consecutiva, esclude l’attaccante dagli 11 di partenza. La manovra della squadra partenopea (purtroppo non questa sera), con l’assenza del talento di Frattamaggiore, acquisisce maggiore velocità e minore prevedibilità, che in certe partite è risultata fatale. Una cosa è certa, Lorenzo Insigne non è più un titolare inamovibile del Napoli.

Llorente gioca per una ragione

La partita contro la squadra belga ha dato risposta alla domanda che ogni tifoso si è posto almeno una volta dall’inizio della stagione:”Chi è il vero numero 9 della squadra?”. Senza ombra di dubbio la maglia del centroavanti principale porta il nome di Fernando Llorente. Lo spagnolo che inizialmente era stato scelto come riserva di Milik è ormai indispensabile per gli azzurri poiché, tutte le volte che è stato chiamato in causa, ha fornito un’ottima prestazione ricca di goal e assist. Diverso è il discorso che riguarda Arkadiusz Milik. L’attaccante polacco ancora una volta non ha mostrato tutto il suo potenziale risultando poco decisivo sotto porta sprecando occasioni clamorose che hanno compromesso la partita.

El Chucky, la bambola addormentata

Entro, spacco, esco, ciao! Questa la descrizione “dettagliata” del debutto di Hirving Lozano nella tragica partita giocata all’Allianz Arena; una prestazione lampo che certamente è entrata a gamba tesa nel cuore dei partenopei. Le grandi aspettative sul calciatore messicano, almeno per il momento, sono state deluse dalle performance sottotono che hanno mostrato un calciatore privo di inventiva. Sono le prime partite e quando si parla di campionato, essendo la Serie A nettamente superiore all’Eredivisie, si deve essere pazienti aspettando che il talento cercato dal Barcellona si ambienti totalmente.

Alex Meret: un muro umano

L’unica gioia di questa partita è stata la prestazione del portiere ventiduenne che, come sempre, riesce a mettere una pezza nelle partite in cui il Napoli gioca da provinciale. Il vero gioiello del club; finalmente un portiere decisivo che non si vedeva dai tempi di Zoff (con tutto il rispetto per Reina). Il suo futuro è più che roseo e tutti speriamo in una sua lunga permanenza.

Mancanza di cattiveria contro le “piccole”

Questa disastrosa partita, sommata alle due precedenti, è un chiaro segnale che la squadra partenopea manca di cattiveria nei confronti delle squadre medio-piccole. L’inizio è sempre ottimo, pieno di occasioni e giocate spettacolari, mentre il continuo è segnato dal nulla cosmico. Non ci sono giustificazioni a queste pessime prestazioni collettive. I tifosi hanno bisogno di tornare a vincere, non basta più sognare. Chi non lotta per vincere può anche andarsene. Siamo stanchi di restare a guardare.

Tobia Cuozzo

Start typing and press Enter to search