Calzona: “Ad Empoli mancanza di voglia di vincere, contro la Roma voglio orgoglio. Dobbiamo finire al meglio per i tifosi”

Fonte foto: sito Napoli

In diretta dal Konami Training Center, questa mattina mister Francesco Calzona ha sostenuto una conferenza stampa. Ecco tutto i temi trattati dall’allenatore azzurro: 

Momento difficile della stagione, clima pesante, percezione di reazione da parte della squadra?

“Dico che chiaramente il risultato di Empoli ha mostrato qualche problema offensivo e questo mi ha preoccupato. I ragazzi erano molto abbattuti ad inizio settimana ma noi abbiamo il dovere di finire al meglio la stagione. Lo dobbiamo alla gente ed a questa città. Oggi ho rivisto l’entusiasmo giusto ed ognuno deve prendersi le responsabilità, io per primo. Spero venga fuori l’orgoglio contro la Roma, che sta facendo benissimo.”

Qual è l’obiettivo per fine stagione?

“È chiaro che abbiamo buttato via delle occasioni per agganciarci alla classifica importante. Ora non possiamo fare progetti, dobbiamo pensare partita per partita. Il nostro futuro non dipende solo da noi, per questo ho chiesto ai ragazzi di pensare solo alla Roma.”

Che Napoli vuoi vedere domenica?

“Voglio la prestazione, giocatori che rincorrono gli avversari con rabbia. Secondo me con la prestazione vengono anche i risultati, voglio una squadra che vuole vincere a tutti i costi.”

Due giorni di ritiro posso aiutare dal punto di vista mentale?

“No, due giorni di ritiro servono per stare insieme per più tempo. Il ritiro è stato concordato con la società. In questo momento stiamo mancando sotto diversi punti di vista. Il ritiro non è punitivo ma produttivo.”

Problema di palle alte? Cosa vuole dire ai tifosi?

“Il problema è difensivo, non di palle alte. È in discorso di posizionamento, non è un problema specifico, ci manca la voglia di non prendere goal e dipende dalla squadra. Ai tifosi non ho da dire niente, è inutile chiedere ai tifosi. Dobbiamo essere noi a spingerli, dobbiamo scatenare la loro voglia di sostenerci. A me dispiace fare prestazioni al di sotto quando c’è tutta questa gente che ci segue.”

Con la qualificazione all’EL sarebbe soddisfatto?

“Non si deve fare il paragone con il Napoli dell’anno scorso, ma con quello di inizio anno. Abbiamo migliorato alcuni dati, ma non mi piace parlare di questo. Abbiamo problemi difensivi ma a fine anno giudico il mio lavoro da quando sono arrivato.”

La diagnosi di questi mesi qui al Napoli, cos’è successo?

“Questa squadra ha dei problemi, l’ha detto anche il presidente. In costruzione c’è stato qualche errore. I rimpiazzi non hanno reso quanto avrebbero dovuto, ma non è tutta colpa loro. Quando sono arrivato ho trovato più problemi di quelli previsti.”

C’è qualche responsabile?

“Sono io che faccio le scelte in base a quello che vedo in settimana. I primi responsabili siamo io ed i giocatori. La società mi è sempre stata accanto, il presidente mi chiede costantemente come va la squadra, ma questa è la normalità. Nello spogliatoio si devono sentire responsabili tutti, la sconfitta devono sentirla tutti addosso, anche chi non va in campo.”

Il parlare del futuro incide sulla squadra?

“No, noi siamo professionisti, ci pagano bene e queste cose non incidono. È un momento che le cose non vanno bene ma noi dobbiamo conviverci. Se un calciatore non rende, la società deve prendere provvedimenti, si deve convivere con queste cose, si accettano i momenti negativi. A me non disturbano, l’ho messo in preventivo.”

I giocatori sono demotivati?

“Ad Empoli era mancanza di vincere perché non abbiamo tirato in porta, mi ha sorpreso perché non era mai capitato. La mancanza di voglia di vincere è successa solo ad Empoli, nelle altre partite è mancata la voglia di non prendere goal per poca attenzione. In questo momento non vedo voglia di correre per il compagno ma non deve essere un alibi.”

Perché non c’è pressing alto?

“Quando si perde palla facciamo fatica a metterci a posto. Io chiedo ai ragazzi di difendere sempre in avanti. Non ho una riposta, ma abbiamo notato che in uno in meno abbiamo una percezione di pericolo maggiore.”

Quali sono le insidie della Roma?

“Mi preoccupano molte cose. Segnano molto, grande fisicità, molti goal da palle ferme. Non dobbiamo concedere le verticalizzazioni. In questo momento dobbiamo ritrovarci noi, uscire da questa situazione che non piace nemmeno ai giocatori.”

Giovanni Sica 

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