Calcio e sostenibilità, un binomio che si diffonde sempre di più

Negli ultimi anni, il tema della sostenibilità sta prendendo sempre più importanza, anche nel calcio. Molte squadre si stanno fortemente occupando di questo tema.

Partendo dal nostro paese, in Serie A, l’Udinese ha collaborato con Yatay, brand che si occupa della realizzazione di luxury bio-sneakers, totalmente sostenibili e realizzate con tecnologie innovative.

Il club friulano ha specificato che le scarpe sono state create del tutto a mano in Italia, con materiali cruelty free -polimeri estratti dal mais, legno e plastica riciclata- e tecnologie avanzate.

Foto: udinese.it

Continuando nella competizione di massima serie dello stivale, ci soffermiamo sul Crotone che ha creato, in collaborazione con Corepla (Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica) e la Regione Calabria, la terza maglia interamente in plastica riciclata, rPET.
Poliestere ricavato dal riciclo di dodici bottiglie in plastica selezionate dalla spazzatura sull’arenile e in mare.

Progetto intavolato dal Polo Net del territorio “Da un mare di plastica a un mare di risorse” e sostenuto dal ministero dell’Ambiente, che punta soprattutto a sensibilizzare i più piccoli. Infatti, alunni delle scuole primarie e secondarie della Calabria sono stati resi partecipi della campagna ufficiale di pubblicizzazione.

Foto: dal video YouTube di Corepla Video

Anche nei campionati minori italiani, in Serie C girone A, un team si è distinto nell’ambito della green policy: la Pro Sesto.
Il club di Sesto San Giovanni ha preso parte al programma “Acqua sana, Calcio sano” che riguarda l’ottimizzazione delle risorse idriche e gli ha permesso di attivare primo nella gara “Valori in Campo”.

Una pianificazione che parte già dalle categorie dei più piccoli come sottolineato dal Presidente Gabriele Albertini: “Siamo molto orgogliosi di questa iniziativa, portiamo avanti da anni valori come la sostenibilità ambientale. Sia nelle nostre attività sportive delle Prime Squadre che del settore giovanile, evitando gli sprechi e rispettando una risorsa preziosa come l’acqua”.

Foto: Instagram Pro Sesto

Andando, poi, in Inghilterra troviamo diverse iniziative in ambito della sostenibilità sia in Premier League che in League Two.

L’Arsenal partecipa all’UN Sports, ovvero la sezione sportiva delle Nazioni Unite che ha come obiettivo quello di rispettare gli Accordi di Parigi: arrivare all’impatto zero del carbonio entro il 2050. Programma a cui partecipa anche il Forest Green Rovers, squadra di quarta serie inglese.

I Green Army già avevano ricevuto il riconoscimento dall’ONU come il primo team nel mondo per le zero emissioni.
Inoltre, in cooperazione con Legend Soccer hanno realizzato parastinchi in bambù. Altre iniziative come la produzione di kit che rispettano la green policy per evidenziare il legame con la natura, il terreno di gioco curato senza prodotti chimici, con tagliaerba elettrico ed irrigato con acqua piovana precedentemente raccolta. Hanno portato la FIFA a nominare i Green Devils come la squadra più sostenibile al mondo.

L’ultima trovata dei Rover è stato creare un etilometro in grado di identificare la carne nel sistema digestivo fino a 72 ore dal consumo.
I tifosi all’entrata dello stadio saranno controllati, poiché il club ha lavorato con la tecnologia a lunghezza d’onda del millimetro 5G per creare uno scanner che rilevi la carne consumata, anch’esso realizzato con materiali riciclati al 100%, tra cui uno scanner aeroportuale riutilizzato.
Nei test, lo scanner ha anche rilevato patatine e pasticcini aromatizzati alla carne. Insomma, tutto questo perché anche i sostenitori, del club nominato dalla FIFA come più sostenibile al mondo, debbano rispettare una dieta 100% vegana come quella dei calciatori.

Tornando poi nella massima dei Tre Leoni, parliamo del Totthenam che in seguito ad uno studio della BBC e dello Sport Positive Commit delle Nazioni Unite è stato menzionato come team più sostenibile della Premier League. Gli Spurs sono stati valutati da otto parametri: energia pulita, efficienza energetica, trasporto sostenibile, riduzione dell’utilizzo di plastica, controllo dei rifiuti, efficienza idrica, alimentazione a base vegetale con basse emissioni di carbonio.

Foto: Instagram Forest Green Rovers

In Bundesliga, invece, la squadra più green è il Wolfsburg come segnalato dalla graduatoria di Sport Positive. Per valutare le squadre del massimo campionato tedesco sono stati utilizzati gli stessi criteri che hanno premiato l’ex squadra di José Mourinho. Per di più, i Die Wölfe hanno firmato l’accordo con le Nazioni Unite “Sports for Climate Action” che prevede di ridurre a zero le emissioni di carbonio fino al 2025.

Foto: Twitter Wolfsburg

Come abbiamo potuto captare dalle varie iniziative di molti club più o meno importanti, il calcio, in prospettiva, sta diventando sempre più sostenibile.

Alfonso Oliva

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