ASPETTANDO SIVIGLIA-BETIS, “ EL GRAN DERBY DE ESPAÑA “
Siviglia, Sud della Spagna. Una città ricca di storia e cultura, epicentro dell’influenza cattolica e musulmana successivamente sfociata in capolavori architettonici riscontrabili nelle numerosissime chiese e piazze. La capitale dell’Andalusia rappresenta il fulcro narrativo di una rivalità calcistica centenaria, quella tra Sevilla Fc e Real Betis, due squadre locali; la prima fu fondata nel lontano 1890, mentre la seconda, qualche anno dopo, nel 1907. La città è secolarmente divisa tra il rosso sevillista ed il verde betico, due ideologie completamente differenti. La dimora dei club differisce anche geograficamente, dato che quella de “ Los Hispalenses “ ( Fc Siviglia ), il Sanchez Pizjuan, si trova nel barrio Nervion, nei pressi del centro storico, mentre quella degli “ Armeros “ ( Real Betis ), il Benito Villamarin, si colloca nell’ Heliopolis. Il Siviglia rappresenta la squadra ricca ed altezzosa della metropoli spagnola, a differenza del Betis, un club allineato ideologicamente con i propri tifosi, duri lavoratori industriali, i quali guadagnano punti con gran fatica, sudore e dignità.Lo spettacolo al quale abbiamo assistito in questi anni, più che sul campo di gioco, si è consumato al di fuori, sugli spalti. Le tifoserie di entrambe le squadre hanno offerto con il passar del tempo degli scenari da pelle d’oca, tra questi quello in sovrimpressione, frutto dei “ Biris Norte “ (Siviglia). Una coreografia maestosa rappresentante un’aquila reale ed un leone, i quali scortavano lo storico stemma del club, con tanto di didascalia sottostante: “ Siviglia nos pertence “, tradotto, Siviglia ci appartiene. In periodi come questo, nel quale le precauzioni rappresentano la necessità primaria di ognuno di noi, risulta impossibile godere di tutto ciò. Il pensiero è rivolto a quella fetta di stadio che tanto fa emozionare gran parte di noi, gran parte degli sportivi. Tifo, cuore e anima di questo bel gioco.
Renato Oliviero