Alla scoperta del fuorigioco semiautomatico

Alla scoperta del fuorigioco semiautomatico

Foto: Twitter AIA

Siamo ormai agli sgoccioli per l’introduzione del fuorigioco semiautomatico, una macchina che dovrebbe facilitare le valutazioni arbitrali che interessano le posizioni dei giocatori in campo. L’innovazione è stata proposta dai vertici della FIFA, che vorrebbero introdurlo a pieno regime già per i Mondiali in Qatar.

Questo sistema, formato da sensori misti ad una intelligenza artificiale, è già stato testato in modalità offline durante il match di Supercoppa Europea tra Real Madrid ed Eintracht Francoforte e in diverse partite di Champions League. La Serie A è uno dei primi campionati ad aver iniziato la sperimentazione, grazie al posizionamento di 12 telecamere aggiuntive, che servono al funzionamento della tecnologia. Nello specifico le telecamere, attraverso un alto grado di definizione, hanno l’unico scopo di osservare una determinata porzione del campo. Questa nuova tecnologia dovrebbe seguire tutti i movimenti del pallone e dei giocatori riuscendo a rilevare 29 punti del corpo ben 50 volte al secondo, consentendo così di tracciare le linee del fuorigioco con una grafica ad immagini tridimensionale.

Il SOAT (l’acronimo del fuorigioco semiautomatico) avrebbe dovuto essere introdotto nel massimo campionato italiano già a partire dall’ottava giornata, ma visto il prolungamento dei tempi di studio e sperimentazione, dovrebbe essere installato ufficialmente verso la metà di ottobre. Viene chiamato “semiautomatico” perché l’arbitro coprirà ancora un ruolo fondamentale nella direzione della gara. Infatti, sarà quest’ultimo a dover valutare la posizione attiva o passiva dei giocatori decidendo se punire il movimento o lasciando continuare l’azione.

I benefici di questo nuovo strumento saranno la riduzione delle tempistiche di valutazione degli offside e soprattutto l’aumento della precisione, che ridurrà gli errori e le sviste arbitrali. Tutti questi aspetti potranno solo che giovare al gioco delle squadre e facilitare il compito dei direttori di gara, eliminando ogni tipo di protesta.

Giovanni Sica

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