Adl e le sue uscite infelici: le dichiarazioni fuori luogo e teatrali del patron azzurro
Adl e le sue uscite infelici: le dichiarazioni fuori luogo e teatrali del patron azzurro
ADL – Sin dall’acquisto della SSC Napoli nel lontano 2004, il presidente Aurelio De Laurentiis ha sempre preso la luce dei riflettori e le prime pagine dei quotidiani in seguito alle dichiarazioni molto fuori luogo e teatrali rilasciate. Infatti, col passare degli anni, questo aspetto della sua comunicazione ha fatto si che una buona fetta del tifo napoletano si riversasse contro la società, sperando nella possibile vendita del club da parte della famiglia De Laurentiis. Dunque, nelle prossime righe ripercorreremo alcune delle uscite più famose di Adl.
“Sono vent’anni che non vincete”: l’attacco alla squadra e alla città nel 2012
Nel 2012 in seguito alla vittoria in semifinale contro l’inter, Adl rilasciò delle dichiarazioni che lasciarono molto scalpore, sia per i toni usati che per le parole in se. Dopo aver ricevuto la solita domanda relativa agli obiettivi del club, il patron rispose a muso duro così: “A Napoli c’è solo il calcio, e allora ringraziatemi… Negli ultimi giorni ho dovuto sentire polemiche ingiuste. Cosa ha vinto il Napoli negli ultimi venti anni? Attenzione, perché se mi girano me ne torno in America. Dovrebbero ringraziarmi, e invece…“
Uscita poco piacevole, che diede il via a vari riferimenti nel corso degli anni, relativi alla bacheca del club partenopeo. Questa frase ritornava ogni qualvolta al presidente venisse chiesto poiché il proprio Napoli non vinceva, e lui prontamente con la solita arroganza ribadiva il concetto. Questa perla rilasciata cominciò a creare i primi malumori tra i tifosi, che capirono che Adl era tutt’altro che un presidente tifoso.

“Se vincessi pure due scudetti non avrei fatto nulla”: le prime affermazioni sull’ambito scudetto
Lo scudetto all’ombra del Vesuvio manca dal 1990, con Maradona principe di quel Napoli che incantò tutta l’Italia. Pertanto dopo tanti anni bui, i napoletani con il ritorno in Serie A e nell’Europa che conta, hanno cominciato a credere nel tricolore. Pertanto ogni volta quel sogno provava ad uscire dal cassetto, c’era prontamente qualcosa che non quadrava, specialmente ai margini della società, con Adl, che più volte ha manifestato la sua non voglia di vincere uno scudetto. Infatti, nel 2016, post sconfitta con l’Empoli vi furono delle dichiarazioni molto dirette: “Seppure, prima di morire avessi vinto un paio di scudetti e pareggiato l’operato straordinario di Ferlaino, che me ne viene? Nulla. Non avrò cambiato proprio nulla. Perché sarei uno dei tanti che ha vinto qualcosa e poi non ha cambiato nulla. Non avrò portato quei cambiamenti necessari a chi soffre e vive profondamente l’appartenenza a questi colori“.
Nonostante sia passato del tempo, parole del genere sono rimaneste nella mente del popolo azzurro, che continuava a maturare disprezzo verso la figura di De Laurentiis. Negli anni successivi la storia non è cambiata, anzi, vi furono uscite ancora peggiori sulla questione scudetto, le quali si aggiungevano ai vari errori commessi nell’allestimento della rosa.

“Sono io il vostro Cavani” : la frase che rappresenta l’essere prima donna del patron
Dopo l’approdo di Carlo Ancelotti cominciarono a saltare fuori nomi di calciatori di un certo calibro, i quali, vista la presenza del tecnico sarebbero arrivati a Napoli. Uno tra questi fu Cavani, con i tifosi speranzosi di un ritorno del Matador. Pertanto, durante il ritiro estivo, l’entusiasmo fu fermato dalla solita strapotenza e teatralità del patron, che ai tifosi rispose cosi: “Cavani? Non l’ho preso e non lo prenderò. Ricordatevi che sono io il vostro Cavani”.
Ennesima uscita da protagonista per prendersi i titoli dei giornali, chiudendo le porte in faccia ad uno dei migliori marcatori della storia degli azzurri, trattando come un “vecchio”.
In seguito vi furono riferimenti anche ad altri calciatori d’esperienza, dichiarando: “Tra me e Ancelotti c’è l’accordo sul fatto che io voglio solo giovani. Devo prendere due vecchi come Benzema e Di Maria, con tutto il rispetto? Io non devo accontentare i tifosi, loro giocano a fare il calcio da bar e li rispetto, ma devono stare calmi e lasciarci lavorare“.
Tutti ricorderemo come terminò quella sessione estiva di calciomercato, con Lozano arrivato al posto del tanto richiesto James Rodriguez.

“Faremo di tutto per portare lo scudetto a Napoli“: l’appello pre rifondazione della rosa
Agli albori della nuova stagione, De Laurentiis insieme a Spalletti ha presentato il ritiro di Castel di Sangro, dichiarando apertamente le intenzioni per il nuovo corso. “Faremo di tutto per portare lo scudetto a Napoli. Tutti insieme. Ma se non riuscissimo non dovremo deprimerci. Dire ai tifosi, che devo vincere lo scudetto a tutti i costi significa che poi se non vinco faccio una figuraccia, per questo uno fa il prudente. Ma si punta sempre al massimo. Nel calcio da anni mi imbatto in regole anche inquinate con cui ho dovuto fare a botte in un sistema che non mi piace. Ma so anche che io non conduco il gioco sul campo, lì ci sono i giocatori, l’allenatore, lo staff. E poi sappiamo anche che per la Ferrrari resta nei sogni vincere, anche se non vince il Mondiale da tanti anni”.

In seguito a questo messaggio diretto si è assistito ad un mercato fatto da molte uscite e poche entrate. Con gli azzurri che hanno visto partire nel giro di poche settimane: Insigne, Mertens, Koulibaly ed Ospina, quattro pilastri tecnici e non solo della rosa. Pertanto le premesse speranzose affermate da Adl sono subito rispuntate dopo le varie cessioni, con il popolo azzurro ormai contro il patron. Infatti nel ritiro sono apparsi striscioni, maglie e slogan contro la società, invitandola a seguire l’autostrada A16 direzione Bari.

Il rapporto tra Napoli e Adl è ormai ai minimi termini, e le continue dichiarazioni del presidente non fanno altro che peggiorare la situazione. Gli ultimi attacchi a bandiere come Mertens e Insigne, e le frasi contro i calciatori africani, hanno lasciato il segno, riuscendo a far cambiare idea anche ai più grandi fedeli di questa società.
Napoli col tempo avrà la propria rivincita in seguito agli anni bui sotto la presidenza De Laurentiis. Quel giorno ancora una volta è stato posticipato, con la scadenza della multiproprietà prolungata.
Pasquale Palmieri
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