A tu per tu con Gennaro Giugliano
Napoli sta diventando negli ultimi anni una vetrina incredibile, non solo calcio direbbero e forse hanno ragione. Tra i vicoli dei quartieri non solo pallone ma anche arte e cultura. Abbiamo fatto un salto nel cuore della città, nei quartieri spagnoli per conoscere Gennaro Giugliano, fotografo ormai noto a molti, figlio dei quartieri che continuano a sfornare artisti.
Figlio della lava e del mare…. immaginiamo così Gennaro Giugliano…
“Ho iniziato a fare il fotografo è Videomaker all’età di 19 anni(adesso ne ho 22) in una situazione particolare , tutto nacque da un confronto con la mia professoressa , la quale esprimeva il suo disprezzo per il mio quartiere di nascita, cioè i “Quartieri Spagnoli” . Tutto ebbe inizio li , io non sapevo cosa portare all’esame di maturità , tra il dire e il fare , quel confronto fu la vera svolta. Decisi di portare il mio quartiere come protagonista della mia tesina , oltre alla tesina portai anche un video ad esso dedicato dove ottennero risalto posti che molti nemmeno conoscono. Questo video sconvolse la commissione esterna che rimase senza parole , quindi decisi di pubblicarlo su facebook , ed in una settimana raggiunse 100 mila views. Fu un vero successo e continuai quella strada nata per caso iscrivendomi all’ILAS.“
Sei originario dei Quartieri Spagnoli, cuore pulsante della Napoli storica. Quanto c’è del quartiere in Genny?
“Più che il quartiere , c’è tanta Napoli in me , il quartiere ti entra dentro fin da quando sei piccolo , l’appartenenza e le radici te le porti per sempre , però sono del parere che più del quartiere in se credo non ci debbono essere più barriere tra quartieri ma di essere un tutt’uno . Ecco perchè vi dico in me c’è Napoli”
Foto autoctone, foto della quotidianità, cosa senti di trasmettere attraverso i tuoi scatti?
“La cosa principale che sento di trasmettere tramite le mie foto è la veracità del napoletano in generale , cerco sempre di trasmettere la realtà in cui viviamo senza veli. Da un pallone che rotola ad un anziano che passeggia, nella sua vera essenza, nella vera napoletanità”
Entriamo per un attimo nel cuore del quartiere. scaramanzia, folklore e storia quanto una foto è riuscita a dar valore a quella fetta di città “mal vista” da chi mai ha vissuto per un attimo la vita dei QS?
“Sono riuscito più volte a far vedere il bello dei quartieri tramite una mia foto più che altro perché guardò le cose a 360 gradi , il bello dei quartieri c’è ed è sotto gli occhi di tutti partendo dall’edicole votive ai murales . Ho provato attraverso gli scatti a far fare un salto ai quartieri a chiunque, per far capire i quartieri sono di tutti.”
Un quartiere latino considerando le origini, latina come la passione per il calcio che contraddistingue i QS, sono o non sono il tempio della fede calcistica?
“Nel quartiere c’è una fede calcistica diversa , si vive prima e dopo la partita . Durante la partita addirittura non ci sono negozi aperti , siamo tutti concentrati , si chiude addirittura prima i negozi se la partita si gioca alle foto 18 . Per molti il Napoli è uno spiraglio, un’ancora di salvezza, Il Napoli viene prima di tutto e si percepisce poi dal risultato , in particolare incide tanto sull’umore di tutti.”
I QS come i Barrios argentini, fucina di talenti e di subcultura che influenza la moda, quanto potenziale nei QS, tanti sono gli artisti e professionisti da te passando per Livio Cori. È la volta buona per la rivalsa di questa bellissima fetta di città?
“Credo sia arrivato il momento giusto per farci sentire , noi del centro siamo visti in maniera differente , abbiamo sempre quel vissuto un po’ particolare che ci porta a trasmettere una cosa in più agli altri secondo me . Da ciò penso sia chiaro, che un ragazzo di un quartiere come il nostro possa ambire a tutto, dai grandi palchi d’Italia alle riviste di tutto il Mondo con uno scatto.”