A Napoli vorrei… Rayan Cherki.
Dopo il successone del primo episodio della rubrica riguardo i giovani talenti non poteva non esserci il secondo.
Questa volta ci spostiamo in Francia, patria di molti talenti, dove intorno al 2003 nasce un certo Rayan Cherki.
Sconosciuto o quasi?
Bene, vi portiamo a conoscerlo.
La vita per il francese è iniziata subito in salita quando all’età di 13 anni si è visto quasi portare via il suo sogno più grande a causa di un osteocondrite al ginocchio.
È giusto usare la parola quasi perché da questa patologia Rayan ne esce con i fiocchi riprendendosi nel migliore dei modi e ritornando a fare quello che più gli piace:giocare a calcio.
Inizia a formarsi tra le file dell’AS Saint-Priest ma nel 2010 viene notato dai straordinari osservatori dell’OL.
Rayan inizia subito a fare record su record, il primo quello di marcatore più giovane a segnare nella Youth League.
Pensate un po’, a 15 anni e 33 giorni trova la rete del 4-1 contro il Manchester City.
Iniziano subito a farsi avanti squadre di ogni zona del mondo per aggiudicarsi il talento cristallino francesce ma chi per un motivo chi per un altro non riesce ad ingaggiarlo.
A ridere è il Lyone perché lo avrebbe perso per soli 130 mila euro.
Di lui ne inizia a parlare piano piano chiunque, perfino Kylian Mbappè.
“Quando parlate di lui, non guardate l’età.”
Dirà l’attaccante del Psg.
E si, come dargli torto?
A Rayan non piace essere normale tanto da giocare titolare in Coupe De France contro il Nantes e fare 2 gol, 2 assist e procurarsi un rigore.
Mathis è un trequartista ma sa giocare anche sulla fascia destra e sinistra, quando ha la palla sa sempre cosa fare e la cosa più impressionante è che rimane sempre incollata al piede, nello stretto è incredibile e in più è dotato di una tecnica sopraffina andando sempre all’uno contro uno dimostrando personalità e qualità.
Oltre a questo bisogna aggiungere che ha una grande velocità abbinata ad una visione di gioco non da giocatore “normale.”
Bene, possiamo dire che Rayan Cherki non è un calciatore come gli altri anche se è troppo presto per dirlo, ma facciamo parlare il campo, sicuramente ci darà ragione.
Daniela Villani