Cado disabili al ‘Maradona’, Paglia: “ Non ghettizzateci in un solo settore”
Il tenente colonnello Gianfranco Paglia, medaglia d’oro al valor militare a Mogadiscio, luglio 1993, in cui perse l’uso delle gambe, lancia un appello a Repubblica: “Non ghettizzateci in un solo settore”, parlando del caso disabili al Maradona: «Sono felice di essere considerato una persona sfortunata».
A cosa si sta riferendo?
«Alle parole dell’assessore allo sporti, Emanuela Ferrante, in merito ai tifosi diversamente abili».
Non le sono piaciute?
«Assolutamente no. Chiariamo: la mia professione è la più bella al mondo e sono fiero di servire il mio paese in carrozzina. Mi sento e sono una persona normale. Nel 2023 fa male leggere certe parole».
Il Comune ha annunciato 258 posti in più riservati ai disabili per Napoli-Udinese.
«Mi sembrano degli spot. È stato il Napoli ad aver rinunciato alla vendita dei tagliandi e lo ringrazio, ma la questione è stata affrontata solo per chi riesce a deambulare, non chi è in carrozzina».
Paglia, lei cosa avrebbe fatto?
«Non vogliamo l’elemosina, solo pagare il biglietto e scegliere il settore, invece d’esser ghettizzati».
E possibile al Maradona?
«Certo. non possiamo tirare in ballo le strutture vecchie. In tribuna Posillipo ci sono gli ascensori. Bisognava solo agire sui gradini e riservare 20-30 postazioni a noi tifosi in carrozzina, paganti. In tutti gli stadi d’Europa succede questo».
Lo ha detto al Comune?
«Ho incontrato il sindaco Manfredi, ero pronto a dare dei suggerimenti, ma non sono stato ricontattato».
Lei frequenta il Maradona?
«No. Ho provato a vedere la partita nella “famosa” tribunetta, ma sono tutti in piedi davanti le carrozzine. E assurdo pensare che gli altri tifosi non si alzino. Le carrozzine andrebbero sistemate davanti. Mi pare logico. Ecco perché a Fuorigrotta non vengo. Seguo il Napoli nelle trasferte di Champions».
Dov’è stato?
«Ad Amsterdam contro l’Ajax e sono stato a bordo campo. Con i tifosi dell’Ajax non c’è stato alcun problema. Mi sono trovato bene pure a Glasgow e l’impianto non è certo nuovo. Ora mi sono già organizzato per il 24 ottobre contro l’Union Berlino e poi voglio andare a Madrid. Ho un solo rammarico. Non poter frequentare il mio San Paolo, dove ho avuto anche l’abbonamento, con mio figlio». «Ottimo. Sono stato a Castel Volturno. Il club mi ha proposto una postazione in tribuna stampa libera dai banchetti, ma io ho rifiutato. La mia non è una battaglia personale, non sarebbe stato giusto».
Foto copertina: profilo Instagram officialsscnapoli
Francesca Tripaldelli