ULTRAS, perchè si chiamano così, quando e dove nascono – Di Raffaele Accetta

La parola deriva da “ultrarealisti”, “ultra-royaliste”, termine con il quale si indicavano gli appartenenti al partito dei monarchici conservatori, che durante il periodo della Restaurazione Francese propugnavano per un ritorno all’Antico Regime e pertanto alla monarchia assoluta.

Il prefisso <<ultra>>, non a caso, è impiegato in composizione per dire Al di là, Oltre.

Gli ultras degli stadi infatti, sono coloro che non si limitano soltanto a guardare il campo, bensì ad animare la partita, e costituiscono il cuore pulsante del tifo. Sostengono la squadra durante e oltre i 90 minuti, amano la città che quella squadra rappresenta, la maglia, e i colori. Le prime formazioni del tifo organizzato hanno origine nelle metropoli del Nord, ciò avviene contestualmente al movimento studentesco del ’68, in un clima molto incandescente, dove l’intero Paese è scosso da un forte desiderio di cambiamento e dalla forte voglia di eliminare un modo vecchio di intendere la partecipazione. E’ così che il movimento ultras oggi occupa lo spazio temporale di ben due generazioni, un nome dunque, dietro al quale si sono riconosciuti migliaia di cittadini italiani.

Sappiamo bene che senza le loro voci, le bandiere, le coreografie, i battimano…senza tutto questo la festa alla quale il calcio da vita non potrebbe verificarsi. Nonostante ciò, spesso i media sono soliti attaccare chiunque si riveda dietro questa parola, lasciando presumere la presenza di una zavorra di pregiudizi non indifferente. Per capire il fenomeno ultras bisognerebbe innanzitutto allontanarsi dal “tutto bianco o tutto nero”, e analizzare i diversi aspetti. 

Aspetto interessante, da prendere in considerazione, è quello dell’aumento del pubblico che si registrò all’inizio del ‘900, quando nell’estate del 1907 la Camera approva una legge (la numero 489) che introduce il riposo domenicale per i lavoratori. Il giorno di riposo dunque doveva cadere normalmente di Domenica, e ciò permise a molti di iniziare a frequentare i primi stadi e i vari campetti di calcio.

A Napoli, un movimento organizzato e non più spontaneo e casuale, nacque con il CUCB di Palummella. La visione di quest’ultimo però risultò essere diversa dall’ideale di molte altre tifoserie, infatti la vera indole ultras a Napoli sarebbe da ricondursi alla fine degli anni ’70, al ’79 per la precisione, con la nascita dei Fedayn E.A.M., diventati poi un vero e proprio gruppo d’esempio. Anche successivamente, all’inizio degli anni ’90, incominciarono a Napoli ad espandersi e a nascere nuovi gruppi, che poi avrebbero rappresentato un pezzo importante della storia del movimento ultras.

Lascerei dunque il lettore ad una celebre citazione <<Tra le tantissime tipologie di tifosi si possono distinguere due macro-categorie: quelli che guardano il campo e quelli che guardano la curva. I secondi sono quelli che già si potrebbero definire ultras>>.

Raffaele Accetta

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