SIAMO TIFOSI DEL NAPOLI O CHIAGNAZZARI?
Bentrovati amici della sfera cubica, oggi parliamo di quanto i napoletani non sono un pubblico vincente. Sì, è un servizio molto duro contro voi lettori, ma per favore, leggete e analizzate quanto scritto in questo pezzo perché c’è bisogno di fare una analisi introspettiva di quanto il tifoso medio napoletano dimostri spesso mediocrità nel pensiero, che non corrisponde alla serie di risultati positivi che da 5 anni oramai vive la nostra società di calcio preferita.
Già vi ho tirato le orecchie per quanto riguarda la questione delle esultanze facili nelle battaglie prima di vincere una guerra che puntualmente si aggiudicano gli avversari. E’ vero che il calcio è strano ed è una sfera cubica, ma noi ci prestiamo molto bene alle incertezze di regole e pene che la federazione gioco calcio riserva a tutte le squadre di Serie A.
I napoletani godono nel lamentarsi, non è un caso che “chiann e fott” sia un detto che nasce alle pendici del Vesuvio. Personalmente in questi anni vedo solo ed esclusivamente tante occasioni perse e la compiacenza di un pubblico sempre distolto dalle questioni critiche.
I cori razzisti non sono un problema sportivo, ma politico. In campo si va a giocare a calcio e sembra strano che mentre si decidono le sorti del campionato e delle coppe, la nostra società si concentri sul razzismo più di quanto facciano gli altri nonostante i buu si sentano ad ogni partita ogni santa domenica.
Non è un problema nemmeno la questione delle ruberie della Juventus perché quando in Coppa Italia si viene eliminati insieme alla vecchia signora ci troviamo a non poter concorrere con qualche chance di liceità favorita dall’assenza dei nostri nemici numero uno.
Vogliamo inoltre parlare di quanto abbia imprecato nell’avere colleghi tifosi, indegni, dopo aver letto i commenti all’indomani del sorteggio in Europa League, dove potevamo beccare squadre del calibro di Chelsea, Arsenal e Siviglia, ed invece ho notato come la maggioranza dei supporters abbia mostrato forti preoccupazioni nei confronti del Salisburgo. Vi rendete conto? Il Napoli, una squadra che da anni oramai ha una rosa il cui valore oscilla tra i 350 ed i 450 milioni di euro, ha una tifoseria che trema al sorteggio in Europa League contro squadre blasonate come lo Zurigo ed il Salisburgo?
Questa è la nostra dimensione cari tifosi? Se sì, allora siate contenti del vostro secondo posto perché a questo punto non rappresenta il nostro scudetto, ma la nostra Champions. Vi rendete conto che il Salisburgo è la squadra più forte dell’Austria, ma ha una rosa che vale 125 milioni di euro e noi 450? Vero, il calcio riserva tante sorprese, ma per favore, non possiamo far valere il blasone solo quando è degli altri.
Ed è qui che subentra la subdola strategia di una società che a furia di parlare di fatturato, monte ingaggi e stipendi, adesso cerca di fare un passo indietro quando i suoi avversari sono inferiori nei parametri che hanno rappresentato sempre un alibi per gli azzurri.
Mi dispiace per voi cari tifosi, a Torino sono abituati a vincere e dopo due risultati scadenti, già chiedono la testa dell’allenatore e già vogliono più impegno dalla squadra (a Londra Sarri è da esonerare dalla 4 di campionato). A Torino hanno voluto Ronaldo per ritornare allo stadio. E noi? Ci sciroppiamo le storie più disparate che vanno dagli idoli di Napoli, alla beneficenza, passando per un inesistente razzismo fino a diventare tutti abili commercialisti ed imprenditori con i soldi degli altri.
Se ci lamentiamo di questo presidente è forse perché ce lo meritiamo. Pronti a trovare alibi, dove questi non vi sono. Se per qualcuno non è ancora chiaro, non è contro il Salisburgo che possiamo rinunciare al nostro obiettivo stagionale visto che ha meno fatturato, meno valore rosa, meno monte ingaggi e non ha un allenatore pluridecorato e una squadra che da anni è in vetta nelle competizioni europee come il Napoli.
Oppure è vero che a Napoli se chiann pecchè si fotte? Dai risultati però, si fotte sempre l’anno prossimo.
Alla prossima amici
Livio Varriale