Quel treno per Yuma passando per Napoli Centrale

Twitter è un palcoscenico cinematografico insolito, che a volte si popola di attori quando i principali social vanno in tilt o nel momento in cui va in scena qualcosa di cult, di particolare. Ore 14 del 6 luglio, nel caldo napoletano la temperatura sale e come, quando la SSC Napoli con un tweet misterioso ma non troppo scontato prende in prestito un must cinematografico made in USA come “ Quel treno per Yuma” di Delmer Daves. Da ieri quel film non sarà ricordato solo per la citazione di Adriano Celentano in “Lui è peggio di me”o per i racconti dei nonni e genitori che lo hanno visto nell’epopea dei film western .

ADL che di cinema se ne intende per una volta non è stato banale con un input particolare al team di media manager azzurri. La trama la conosciamo tutti ma non può passare inosservato un personaggio del film, il cd”Bandito”.  Ecco il puzzle va via via componendosi. Bene un film western ed un bandito, roba mainstream, solita e scontata verrebbe da dire ma un altro tassello che si unisce al puzzle e che infittisce il “messaggio subliminale” sta nella casa produttrice del film, la “COLUMBIA”.

Abbiamo un tweet, abbiamo un bandito ed abbiamo la Columbia, un mix perfetto che fa vendere giornali e che porta l’Hype alle stelle. Una nuova era della comunicazione 2.0 Made in Naples che forse nulla ha a che vedere con la maschera leonina di Inler o con la presentazione dello Xeneises Datolo, momenti trash e scelti dalla società per presentare quelli che all’epoca erano considerati top player. Ma il punto è un altro, il tweet del Napoli non è messo lì alla ricerca di like o retweet ma vuole mettere in chiaro le cose, unendo un po’ tutto quello che si è detto in 140 caratteri in questo mese intenso senza calcio, dove pallonari e pseudo esperti di mercato parlavano, parlavano, ah no meglio dire twittavano.

Il dado è tratto e se la società si è esposta cosi concretamente c’è qualcosa che a breve potrà accendere la piazza, l’acquisto di James sembra essere ormai cosa fatta o quasi. I matrimoni più belli son sempre stati quelli più travagliati, lo insegna Manzoni e non si può far altro che riprenderlo con un Don Rodrigo “Merengues” che si oppone al matrimonio per pretese economiche e i promessi sposi James e ADL alla ricerca del Don Abbondio di turno nel caldo italiano o forse dall’altro lato dell’oceano in Colombia.

Tornando a quanto ci ha ispirati, stupiti e incuriositi, è la  scelta di comunicazione azzurra, forse non avrà avuto l’appeal che ad esempio avrà usato l’Inter che è andata fino in Uruguay per poter esportare la “Garra Charrua” di Godin, con un video impressionante. Il Napoli vive una nuova era, una nuova stagione che comincia da quanto costruito e testato lo scorso anno con un ridimensionamento totale che sta avvenendo oggi, dal mercato, alla comunicazione. La società sembra essere così concentrata a trasmettere messaggi e segnali chiari. La comunicazione ruolo importante nel calcio 2.0 ha finalmente trovato forse la sua quadratura nel golfo di Partenope? Forse finalmente si è capito come comunicare con i tifosi? Le spaccature createsi l’anno passato sono difficili da risanare ma se la Società ha capito come comunicare con il Mondo e con la Città forse un primo passo avanti è stato fatto, sia professionalmente parlando che socialmente. Il set di ADL si sposta a Dimaro , senza fagioli e pallottole, senza mariachi e cerveza ma tra le alpi nel segno dell’attesa più snervante, tra ritardi, coincidenze e binari e non sarà almeno per una volta Trenitalia a guidare il treno per Yuma che tutta Napoli aspetta alla Stazione Centrale.

Daniela Villani

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