Presunti fischi finti e conflittualità di idee tra Pro e contro ADL

La contrapposizione per schieramenti che qualcuno vorrebbe rendere reale, solo per qualche fischio sentito allo stadio, è del tutto falsa. L’opinione pubblica napoletana ha molte sfumature, più di quante ci vogliano far credere

La vita non è mai bianco o nera, soprattutto se si parla di calcio e quindi della Napoli azzurra. Tuttavia il dibattito intorno alla squadra e alla sua società è sempre più polarizzato e conflittuale. Ma ora c’è un altro caso che diverse testate e giornalistiche stanno trattando con fini divisivi per la società napoletana, con l’ovvio obiettivo di portare acqua al proprio mulino.

L’occasione è stata fornita dai fischi che hanno ricoperto i cori di protesta delle curve nei confronti del presidente Aurelio De Laurentiis. In molti l’episodio è stato bollato come segnale di isolamento del tifo organizzato. I napoletani non “popolari”, quelli che riempiono gli altri settori sono dalla parte del patron. Gli ultrà sono rimasti da soli.

Ovviamente questa narrazione di Napoli e della sua tifoseria è falsa. Sono in tanti a frequentare le curve e a dissentire dai diktat degli ultrà. E molti di loro sono pro ADL. Così come non mancano i “papponisti” borghesi, tra cui diversi imprenditori che contestano al presidente della SSC Napoli poco coraggio e scarsa volontà nell’investire nel club.

Quindi Napoli non ha certo bisogno di un’ulteriore dicotomia che amplifichi le fratture di un tessuto sociale già molto debole. Anzi, è necessario che i due mondi si incontrino. Perché “affrontarsi”? Per quale motivo bisogna analizzare il fenomeno come una “guerra” d’opinione?

Bisognerebbe chiedere agli ultrà: perché non aprite a tutti i tifosi la vostra cultura e mentalità? Non imponendola ma coinvolgendo, in modo corretto e legittimo, tutti i tifosi che vogliono semplicemente tifare e sostenere la propria squadra del cuore divertendosi.

E poi si dovrebbe rivolgere questa domanda ai “borghesi”: ma senza gli ultrà chi andrebbe a farsi tutte le trasferte? Chi organizzerebbe cori e coreografie per la maglia azzurra? Nessuno. Proprio per questo è inutile creare altre scissioni all’interno della società napoletana.

Divisi si perde, uniti si vince. Questo dovrebbe capirlo, non solo il tifoso, ma anche la Società Sportiva Calcio Napoli (che senza una tifoseria unita difficilmente potrà avere successo) e soprattutto molti colleghi pronti a speculare su qualsiasi cosa, purché si possa vendere una notizia o ottenere un accredito.

Andrea Aversa

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