IL GIORNO DOPO…. LA BUNDESLIGA.

strano
/strà·no/
aggettivo
1.
Difforme dal consueto o dal normale, sì da suscitare perplessità, sorpresa o anche singolare interesse e curiosità.
“uno s. comportamento”
È questa la sensazione che tutto il mondo ha avuto appena il cuoio a tinte nere, rosse e gialle ha iniziato a rotolare sul magnifico verde adornato da linee bianche. In questo Week-end in un modo o nell’altro è tornato a far parlare di sé, sui giornali e tra poco nei bar il calcio, tedesco ma pur sempre calcio.
Prima dello stop definitivo avevamo dato inizio alla nostra nuova rubrica “il giorno dopo..” poi il mondo è andato a dormire, ha chiuso tutto e non abbiamo potuto vedere l’alba.
Ieri, come vi dicevamo, abbiamo visto “der Fußball”, come dicono da quelle parti, che ci ha offerto numerosi spunti.
Dopo mesi di “chiacchiere da social”, i vari punti interrogativi sulla ripresa o no, c’è chi ha fatto quasi da carro trainante per tutti gli altri campionati: la Bundesliga.
Scelta coraggiosa trovando in essa l’unico modo per poter “convivere” con questo nemico invisibile chiamato virus.
Il primo aspetto su cui vorrei soffermarmi quest’oggi è il fattore economico, quello che ha caratterizzato questo momento, tra le nostre mura domestiche, tra i telegiornali ma anche nei salotti televisivi, e soprattutto quello che permette al mondo di camminare senza gravi difficoltà.
Come anticipavo all’inizio tra i 5 top campionati europei, quello tedesco è l’unico (per ora) ad aver allacciato i scarpini e poi sceso in campo. Questa situazione di “unicità” ha permesso all’intera popolazione un grande guadagno.
In che modo?
Come prevedibile, c’è stato un boom di ascolti per il campionato tedesco. DWDLE.de ha analizzato i dati di Sky, che detiene i diritti: 3.680.000 spettatori collegati a pagamenti, a cui aggiungere altri 2 milioni sul canale gratuito, con un incremento del 320%.
Il secondo elemento che vorrei andare ad osservare oggi è che i campioni e i cosiddetti “wonderkids” non hanno accusato il colpo dello stop perché il campo parla chiaramente: Erling Håland ha ripreso da dove aveva finito, ennesimo centro stagionale azzannando il campionato nella vittoria interna del Borussia Dortmund contro lo Schalke 04 per 4-0.

Mentre un “golden boy” inizia a fare il percorso per diventare top player c’è chi questo lo fa da una vita, il numero nove per definizione: Robert Lewandowski.
Nella vittoria esterna del Bayern Monaco contro l’Union Berlino per 0-2 oltre alla rete del raddoppio del gioiello francese Benjamin Pavard, il polacco ha dato il via al tutto siglando la 50 esima rete stagionale su calcio di rigore.

Terzo ed ultimo punto, non per importanza, è quello legato alla questione della ripresa, o meglio della modalità di questa ripresa.
Abbiamo visto pallone disinfettato, calciatori in panchina e dirigenti in tribuna ad un metro di distanza ed esultanze secondo i parametri per seguire le regole predisposte dal governo.
Tutto bello ma bisognerebbe guardare anche l’altra faccia della medaglia: spalti vuoti e muro giallo di Dortmund che sembrava aver perso i mattoni ma soprattutto il paradosso più grande: Che senso ha far rispettare 1 metro di distanza alle riserve, alla dirigenza quando poi in campo (giustamente) non viene considerato?

Gennaro Del Vecchio

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