Il calcio è della gente, dall’Inghilterra un’altra conferma riguardante le partite in chiaro.

Sono stati mesi difficili, quasi in trincea, tutto d’un tratto le mura domestiche sono diventate il nostro stadio dove trascorrere queste infinite ore di quarantena forzata.
Tante, forse troppe le domande che ci hanno accompagnato in questi lunghi e faticosi giorni, pochi, pochissimi i punti esclamativi a sostituire quelli interrogativi.

Uno di questi quesiti ha sempre tormentato le notti ma soprattutto i giorni degli amanti del “pallone”: “quando ritornerà il calcio”?
Ci sono volute assemblee, summit, pagine di giornale, titoloni e disguidi tra presidenti per arrivare ad una decisione che, inizialmente, ha visto la Francia gettare via le chiavi della porta che avrebbe riaperto la Ligue 1, mentre la Bundesliga ha fatto da “capo-popolo” dando il via per poi essere seguita dalla Liga Santander, la Premier League e la Serie A.

Ma non è finita qui, avete presente quei film in cui dopo aver superato una missione ne hai un’altra da portare al termine?
Ecco, è lo stesso destino che ha accumunato i top 5 (4 senza contare la Francia) campionati d’Europa: porte chiuse o aperte? Tifosi distanziati o di gomma? Partite in chiaro o Pay tv?
Il football è della gente, come mi ostino sempre a dire, non possiamo negarlo: è grazie alla loro presenza, alla loro passione che il calcio diventa una delle più grandi ricchezze del nostro paese.

Mentre in Italia abbiamo risposto a tutte queste questioni, in Inghilterra c’è chi ha preso una decisione per salvaguardare la nazione: un terzo di questi incontri verrà trasmesso gratuitamente da Sky Sports, Bbc e Amazon.
Questa volta non la vedo una mossa da “carro trainante” per gli altri paese, bensì per far capire nuovamente quanto l’Inghilterra sia anni avanti alla nostra penisola.

Non è l’unica iniziativa che ha premiato i “supporters”, anzi se vogliamo dirla tutta, è una goccia nel mare dimostrando per l’ennesima volta a tutto il mondo che se questo sport continua ad andare avanti il 99% è merito loro.
L’Italia mi ha portato a desiderare di voler essere un ragazzo dei quartieri inglesi, ormai è il pensiero di tutti i miei coetanei; diciamocelo, siamo di due mondi completamente differenti, quasi sembra vivere in due epoche diverse.
Non è mai troppo tardi però per emulare quanto di buono si sta facendo oltre manica studiando per filo e per segno tutte le loro azioni a favorire i cosiddetti “fans”.
Un giorno chissà un “boy” di Manchester dirà: “Sarei voluto nascere in Italia”.

Gennaro Del Vecchio

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