Gennaro Tutino l’erede di Callejon. Figlio di Napoli, dai piedi d’oro è pronto per la maglia azzurra?

Il cerchio si stringe più che mai, percorrendo le lunghe salite della stagione che verrà saranno necessari dei tagli nella rosa a disposizione.

Tra partenze certe e prestiti da definire c’è un talento che merita la nostra attenzione.

Gennaro “ Genny “ Tutino è figlio di Partenope, classe 1996 , il suo talento era sulla bocca di tutti tanto da far rifiorire i ricordi in quel suo gol allo Juventus Stadium con la Primavera, la stella della “ cantera “ è pronto a mettersi in gioco nel calcio che conta.

Senza esitare ma soprattutto consapevoli dell’exploit del calciatore bussa alla porta il Vicenza, nemmeno il tempo di metter piede in campo che Tutino subisce un grave infortunio al crociato destro che lo caratterizzerà per il resto della stagione.

Ritornato alla base è il Gubbio a farsi in avanti, le cose non girano nemmeno li.

La testa non riesce a trovare il filo conduttore con il talento, l’etichetta di eterna promessa va pian piano a spegnersi anche con i prestiti di Avellino, Bari e Carrarese.

Troppe le bravate che rischiano seriamente di compromettere la propria carriera.

Il Napoli crede così tanto in lui che gli consente un ultima chiamata.

Cosenza è l’inizio di un cambiamento che trasforma lo stesso Tutino.

Inizialmente le cose non girano per il verso giusto, tanto che non gioca quasi mai, proprio in tale situazione ne esce il “ Genny uomo “, il work hard,nuova posizione in campo, cambio di procuratore, responsabilità e testa sulle spalle lo maturano. L’amore per questo sport è così grande per lui da diventare un altra persona.

Giocate, colpi di genio, assistman e gol ne fanno il nuovo idolo del San Vito, in due anni tra promozioni e grandi prestazioni fanno uscire allo scoperto quel talento che in tanti aspettavano.

Oggi Genny è diventato genitore di una bellissima bambina di nome Benedetta.

Chissà se il suo cammino sarà così Benedetto tanto da renderlo una sorpresa per tutti.

Dimaro 2019.

Gennà illuminaci.

Antonio Quaranta

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