Focus Zielinski: Campione o progetto incompiuto?

Nel Napoli di questi tempi tanti sono i calciatori che continuano a crescere o a confermarsi su ottimi livelli. Allo stesso tempo però ci sono alcuni protagonisti azzurri che ancora non sembrano aver raggiunto il massimo del loro potenziale mostrando solo in parte quelle che potrebbero essere tutte le loro qualità.  I casi più evidenti sono quelli di Zielinski, Rog e Diawara. Ci soffermeremo però ad analizzare la situazione del centrocampista polacco poiché il suo percorso è completamente diverso da quello degli altri due colleghi di reparto.

Parlando di Zielinski bisogna tener presente che ci troviamo difronte a un titolare del Napoli, a un calciatore che ha già avuto una continuità importante in questa squadra anche nelle passate annate. Diawara e soprattutto Rog invece sono stati schierati molto più sporadicamente in questa stagione e ancor di più in passato. Quindi se dal centrocampista croato e dal neo nazionale guineano è lecito attendersi talvolta delle prestazioni non brillantissime poiché ancora in cerca delle necessarie sicurezze, tutt’altro rendimento ci si aspetterebbe da un calciatore molto più affermato e celebrato come Zielinski.

L’ex Empoli aveva cominciato la stagione molto bene con una splendida doppietta al Milan che aveva rimesso in piedi una partita quasi persa. Sembrava finalmente aver acquisito quella convinzione nei propri mezzi necessaria a imporsi ad alti livelli. Invece nelle partite successive il rendimento non è stato all’altezza delle aspettative e addirittura Piotr si è visto superato nelle gerarchie da Fabian Ruiz in Champions e nei match di cartello.
Analizzando le prestazioni di questo ragazzo si intuisce che il problema sia tutto di natura mentale. Infatti le qualità di gioco sono tutte lì da vedere: ottima tecnica, utilizzo di entrambi i piedi nel tiro e nel passaggio, buon dribbling e ottima progressione palla al piede con la quale è capace di effettuare strappi micidiali.
Risulta anche difficile ipotizzare problematiche tattiche relative al suo posizionamento in campo in quanto una delle sue principali caratteristiche è sempre stata la duttilità: infatti lo stesso Sarri lo scorso anno lo utilizzava sia da mezzala che da vera e propria ala del tridente. Quando i limiti dunque non sono di natura tecnica o tattica diventa davvero difficile capirne il motivo e ipotizzare una soluzione.

In questi anni ha mostrato di essere molto abile nel concludere da fuori area mentre invece ha sbagliato tantissimi gol a pochi passi dal portiere dove si ha più tempo per pensare e per scegliere la soluzione adatta. Questo potrebbe dimostrare una non totale sicurezza e fiducia nelle proprie qualità, una mancanza di freddezza dovuta magari a una eccessiva emotività. È necessario che un calciatore del livello di Zielinski si renda conto delle enormi qualità in suo possesso e non si accontenti di svolgere prestazioni al massimo sufficienti. Deve osare e avere il coraggio di mettere alla prova tutto il suo talento. Dopotutto non può essere un caso che nel suo contratto si voglia inserire una clausola superiore ai 100 milioni e che, fin dal suo arrivo a Napoli, Carlo Ancelotti lo abbia ritenuto uno dei tre indiscutibilmente incedibili insieme a Insigne e Koulibaly.

Per un Napoli che possa quindi sfruttare tutti i cilindri del suo motore e raggiungere così le più elevate prestazioni possibili sarà necessario avere quanto prima Piotr Zielinski al top del suo potenziale che finora ha solo parzialmente mostrato.

Nicola Licciardiello

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