Ancelotti candidato a sindaco di Napoli

L’allenatore della squadra azzurra sta dimostrando la sua grande competenza tecnica e manageriale anche in una realtà come quella di Napoli, città difficile e complessa dove le emozioni prevalgono sulla logica

Nel deserto delle personalità nel quale annaspa la città di Napoli vi è una figura che da qualche mese sta riuscendo a rappresentare alcuni valori di solito estranei alla cultura calcistica e politica partenopea.

Sto parlando di Carlo Ancelotti. Il suo arrivo sulla panchina del Napoli ha segnato una svolta dopo il rapporto d’amore esploso tra Maurizio Sarri e il popolo napoletano. Bisogna riconoscerlo, l’ingaggio di “Re Carlo” è stata una mossa super azzeccata del presidente Aurelio De Laurentiis.

Il patron ha trovato nella figura del nuovo tecnico azzurro un profilo perfetto per la gestione di una rosa che ancora doveva dimostrare integralmente il proprio valore. Non solo, ma con Ancelotti il Napoli lotterà anche in Europa League, a discapito di uno scudetto che ha già preso una direzione ben precisa. Ma d’altro canto il club partenopeo ha bisogno di maggiore affermazione nel calcio continentale, aspetto che farà accrescere il valore economico del brand e del parco giocatori.

Questo non vuol dire che Ancelotti è venuto a Napoli per “prendere la pensione o trovare un lavoro al figlio“. Sarebbe offensivo pensare questo di un professionista vincente come lui. “Re Carlo” è uno dei più grandi allenatori di sempre ed è anche una brava persona. È entrato pian piano, con umiltà, nei meccanismi emotivi e di bellezza della città. Ne sta apprezzando le meraviglie e la passione. E ne sono sicuro, vuole provare a vincere qualcosa qui, perché avrebbe un sapore diverso, speciale, rispetto a MilanoLondra, Parigi, Madrid o Monaco, piazze abituate a conservare trofei nelle proprie bacheche.

Inoltre Ancelotti sta diventando anche il simbolo della nemesi di De Laurentiis. Ad un presidente spesso fuori luogo con le sue esternazioni, c’è un allenatore pacato, che sa quello che dice e come dirlo. Con serenità e decisione. Insomma Ancelotti mi sta dando l’idea di un politico, una figura che sa mediare, cercando di ottenere il meglio dai suoi ragazzi per raggiungere gli obiettivi stabiliti, anche quelli più difficili. Forse, perché “Re Carlo” ha una visione di Napoli e del Napoli.

Un pò quello che manca alla politica cittadina e ai suoi esponenti. Tra servizi pubblici scadenti, cantieri perennemente aperti, strade distrutte, bilanci sull’orlo del dissesto e partecipate del comune in costante rischio fallimento, Napoli si trova al centro di un vero e proprio disastro amministrativo. Nel frattempo, il sindaco Luigi De Magistris è impegnato a capire in quale prossima competizione elettorale lanciarsi, pur di conservare una poltrona: europee o regionali.

Intanto, per le prossime elezioni comunali (2021), vista l’assenza di un’alternativa politica e di una vera opposizione, un’idea, un’utopia, la lancio io: Carlo Ancelotti sindaco. Ma lui è troppo intelligente e se anche ci fossero gli ipotetici presupposti, non accetterebbe mai. E chi glielo farebbe fare, la sua sfida impossibile l’ha già accettata, sta riguardando una squadra dalla maglia azzurra che si chiama Napoli.

Andrea Aversa

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