ADDETTI AI LAVORI – LUCIANO TARALLO L’UOMO CHE ALLENAVA I NUMERO 1 AZZURRI, DIMENTICATO DALLA SSCNAPOLI

Oggi ho avuto una bella chiacchierata con Luciano Tarallo ex allenatore dei portieri del Napoli. Con lui inauguriamo la rubrica “Addetti ai Lavori” e Luciano, dopo 12 anni al servizio della SSC Napoli, ci svela la sua sui portieri attualmente in organico e su come il Napoli ha gestito un infortunio sul lavoro con retroscena davvero raccapriccianti di cui pubblichiamo le foto. Immagini forti attenzione  

Il ruolo del portiere è molto delicato quando la squadra vince, tutti felici, quando perde è il primo che dovrebbe farsi la cartella …

L’errore dovrebbe essere una risorsa e non una condanna, dall’errore si può imparare perché non è un concetto vincente la perfezione visto che non può esistere in tutti gli ambiti della vita e sopratutto nello sport.

Quest’anno il napoli ha tre portieri che hanno avuto prestazioni eccellenti in termini di rendimenti superiori agli ultimi portieri dei sei anni precedenti. Finalmente abbiamo la porta assicurata per i prossimi 20 anni?

E’ esagerato dire che siamo a posto per i prossimi 20 anni, ma 10 anni sicuramente sì visto che Meret in termini di prospettiva è il migliore. E’ ovvio che dietro l’angolo c’è l’errore che i tecnici reputiamo uan risorsa e non una condanna. Non reputo invece che sia Ospina che Karnezis siano all’altezza. Siamo stati eliminati con un errore al PSG, ma credo che con Meret avremmo fatto di meglio, a livello europeo mi ha sorpreso quindi giusto dargli fiducia. Anche Ospina sa che avrebbe potuto fare meglio. Detto ciò credo che il Napoli abbia bisogno di un altro portiere dato che Meret ha bisogno di una spalla migliore ed avere un secondo portiere migliore di Ospina in termini di bagaglio tecnico, slittando magari il colombiano alla terza posizione. Meret fra qualche anno metterà in discussione Donnarumma in nazionale e diventerà certamente il miglior portiere della storia del Napoli. Quello che secondo me il Napoli potrebbe schierare l‘anno prossimo sarà Sepe come secondo e Ospina come terzo.

Luciano Tarallo è il rapporto con adl, un po’ burrascoso negli ultimi periodi colpa di Reina di adl o di Ancelotti? Oppure di Luciano?

La colpa è di nessuno, se proprio vogliamo trovare una responsabilità forse è la società che avrebbe dovuto convocarmi, nonostante abbia chiesto un incontro tramite Giuntoli ed il suo braccio destro, chiarendo il principio che prima di essere numeri siamo uomini. Venivo da un infortunio avuto dal campo dove ci allenavamo, sono stato operato da una struttura sanitaria in capo al Napoli dove ho riscontrato una sepsi da meniscectomia che ho rischiato anche la morte. Mi hanno promesso il rinnovo del contratto e le visite mediche a loro carico, ma a giugno non mi hanno rinnovato il contratto, però l’incidente sul lavoro l’ho avuto nel mese di aprile. La gratitudine nel calcio non esiste anche se dovrebbe essere il minimo visto che la creatività è il sale del calcio. Il rapporto con ADL più volte, anche con i legali in mezzo, senza chiedere soldini rinunciando a tutte le vertenze continuando il contratto. Sono napoletano e grande tifoso del Napoli ed il silenzio del Napoli è stato davvero pessimo. Nonostante tutto, quando è sbucato il video del tifoso che attaccava il presidente, mi sono trovato a prendere le distanze da quel gesto. Ancora oggi sono per una apertura. Chiarisco che sono caduto in una buca senza coperchio che costava 3,50 più iva, una buca di 60 cm dove mi hanno poi operato d’urgenza. Senza creare problemi ho chiuso la pratica all’INAIL anche perché mi hanno promesso il rinnovo che non c’è stato tra il silenzio della società. Nemmeno una stretta di mano mi è arrivata dalla società.

Conoscendo la situazione attuale, crede che dopo tanti anni e con il nuovo allenatore, anche la situazione de Nicola e a rischio?

Non conosco la situazione di De Nicola, garantisco che è un grande professionista, peccato che nell’ultimo infortunio avranno optato per altre cose e non sono stato preso in considerazione perché hanno avuto ordini dai vertici societari visto che hanno comunque coinvolto il responsabile sanitario viste le complicazioni avute successivamente. Mi hanno suggerito di chiudere l’infortunio all’INAIL visto che avremmo poi rinnovato, ma questo non si è avverato, ahimè. Mi dispiace leggere che ci sia una diatriba tra Ancelotti e De Nicola, ma ovviamente queste cose vanno chiarite tra loro.

Livio Varriale

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